Prima hanno cercato di ridicolizzarlo, di descriverlo come se fosse un populista pazzo, poi hanno cercato di ghettizzarlo, definendolo un estremista di destra, poi hanno cercato di sminuirlo dicendo che con lui l’Argentina sarebbe sprofondata in una situazione disastrosa che non aveva le famose competenze per poter governare un paese. Oggi anche gli avversari di Javier Milei, il Presidente dell’Argentina, devono arrendersi di fronte ai fatti, di fronte all’evidenza. Che cosa ci dicono i fatti? I fatti ci dicono che grazie alle politiche economiche di Milei portate avanti in sole poche settimane, in sole pochi mesi, ma con una precisa direzione di taglio della spesa del pubblico, di taglio agli sprechi, di taglio alla corruzione che ha devastato l’Argentina negli ultimi anni con quello che era tutto in effetti un governo di peronismo di sinistra, che ha portato l’inflazione alle stelle, che ha portato una situazione economica drammatica. Per l’Argentina, grazie a queste politiche di Milei, per la prima volta da 12 anni l’Argentina in un periodo mensile ha un avanzo finanziario, che è un risultato impensabile fino a qualche anno fa in cui c’è stata una politica economica che è stata una politica economica tutta orientata all’assistenzialismo, tutta orientata alla spesa pubblica.
Immaginate che l’Argentina, che è una nazione che ha circa 47-48 milioni di abitanti, aveva una sorta di misura che era un mega reddito di cittadinanza che interessava circa 4 milioni di argentini e questo generava un costo enorme per lo Stato, senza parlare pur il problema della corruzione. Non solo Milei è riuscito a ottenere questo risultato dell’avanzo finanziario per l’Argentina, ma ha anche detto che il tema del deficit pubblico è un argomento che non si può mettere in discussione, il risanamento dei conti pubblici è per lui un pilastro della propria azione di governo. A dire il vero, per chi in realtà ha cercato di approfondire la figura di Milei, che è un economista, uno dei più stimati conosciuti economisti argentini, che ha una solida base anche di carattere culturale, le sue citazioni frequenti anche del pensiero di Hayek, della scuola austriaca, la contrapposizione con la visione keynesiana dell’economia, non stupisce questa notizia. Stupisce a chi invece ha una visione della politica estera con dei paraocchi di carattere ideologico, che fa sì di prendere una cantonata dietro l’altra come testimonia a questo risultato ottenuto da Milei. E direi che la rivoluzione liberale in Argentina è solo che è iniziata. Viva la libertà!
Francesco Giubilei, 19 febbraio 2024
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