Conclusioni. Il vaccino riduce certamente la letalità per gli >50 di 2,5 volte, se i dati sono paragonabili e omogenei *, ma siamo su valori comunque distanti dalle indicazioni di efficacia comunicati dalle case farmaceutiche in questa fase sperimentale. Il vaccino per gli over 50 non è però garanzia di immunità e sopravvivenza per la variante Delta. Probabilmente questa variante non è paragonabile in termini di pericolosità alla variante all’Alpha, perché ci sarebbe una differenza più marcata tra vaccinati e non vaccinati in termini di letalità. Il vaccino in classi di età dove la letalità del virus è dell’ordine dello “zero virgola”, vale a dire sotto i 50 anni è una considerazione di scelte personali o imposizioni politiche, ma non ha niente a che fare con indicazioni di natura medica. In più vaccinando persino i bambini e i giovani a zero rischio Covid, c’è il pericolo che un numero rilevante di persone in età giovanile sane possa finire tra i “casi avversi” della vaccinazione.
È giusto obbligare a vaccinare, bambini e giovani sani con il rischio di farli ammalare e con dei vaccini che sinora non hanno ottenuto il risultato sperato neppure per gli adulti?
Trovate voi la risposta, noi ora siamo – come Forrest Gump – un po’ stanchini.
*Dal report sono indicati i positivi e i decessi con un lasso temporale di 28 giorni, significa che c’è arco temporale dove non si sa cosa può succedere. E i casi positivi classificati come “probabili genotipo Delta” sono pari in numero a quelli confermati. C’è dunque il rischio di non avere dati omogenei in partenza.