Bye Bye campo largo. Bye Bye Puglia. Bye Bye Emiliano. Alla fine quella che appariva la più grande ipocrisia grillina, ovvero criticare il sistema pugliese del Pd dopo gli scandali giudiziari ma restando in giunta, viene risolta da Giuseppe Conte. Il M5S ha deciso di mollare il governatore ex magistrato e di ritirare l’assessora Rosa Barone insieme a tutti i consiglieri. In fondo lo sguardo tra Giuseppi e Elly Schlein era stato eloquente: l’alleanza giallorossa non esiste e i grillini hanno deciso di rosicchiare tutti i voti possibili ai dem, convinti – forse – che il segretario non mangerà il panettone. E forse manco la torta della nonna per Ferragosto.
In principiò fu l’odor di mafia a Bari, col rischio che il Comune guidato dal Pd venisse commissariato. I dem sono scesi in piazza al fianco di Antonio Decaro, persona specchiata, ma non è bastato a convincere un “alleato” che del giustizialismo manettaro ha sempre fatto la sua cifra distintiva. Poi è scoppiato il bubbone dei presunti voti comprati a 50 euro, accuse tutte da dimostrare, ma è un dettaglio che al M5S non è mai interessato granché. Poi ieri sera l’arresto ai domiciliari di Alfonso Pisicchio, ex assessore di Emiliano, accusato di aver sfruttato “la sua influenza politica e le sue relazioni per una gestione clientelare del suo ruolo”. Anche qui: bisognerebbe aspettare il processo, ma quando si parla di pentastellati sono dettagli (tranne, ovviamente, nel caso dei loro amministratori).
E così, dopo lo strappo sulle mancate primarie per Bari, i gialli escono dall’alleanza giallorossa. “Stiamo leggendo pagine di cronaca giudiziaria tra corruzione e inchiesta, arresto e voti di scambio per poche decine di euro. La politica dei favori che il 5s ha sempre combattuto. Noi non combattiamo solo Meloni e soci. Non facciamo sconti alle forze del nostro campo politico”, ha detto Conte. “Non ci sono due pesi e due misure. Avvertiamo la responsabilità politica del momento”. Lo stesso afferma Nicola Fratoianni: “Serve discontinuità, Emiliano azzeri la giunta o resetti”.
Secondo l’ex premier è necessario “far voltare pagine a politica, per segnare prima e dopo. Il M5S conserva aspirazione a non farsi cambiare dalla politica”. Insomma: “Serve una scossa. È il momento di fare tabula rasa. Dobbiamo estirpare erbaccia della cattiva politica. Siamo per tutte le garanzie costituzionali ma è evidente che il materiale acquisito dalle cronache ci conferma che ormai si sta estendendo una zona grigia, l’area della cattiva politica. Per questo rinunciamo in Puglia ai ruoli di governo e lasciamo tutte le deleghe: una decisione presa dopo un confronto tra tutti noi”.
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