Continuo a meravigliarmi del fatto che non si parli della possibilità offerta dal geotermico in una nazione che vanta una delle prime centrali costruite in Europa con questa tecnologia. Volendo argomentare unicamente su nucleare si o nucleare no si dimentica che non possedendo piu brevetti li dovremmo comprare da chi li possiede. Poi dovremmo acquistare l’uranio arricchito divenendo di fatto schiavi di chi sarà disposto a fornircelo. Poi il problema delle scorie che, ovviamente, secondo la migliore tradizione italiana, nessuno vuole nel suo giardino. Domanda: vi sembra saggio tutto questo?
Andrea G.
10 Dicembre 2022, 9:15 9:15
Vedete, io sono favorevole al nucleare in Italia, ma non senza incertezze.
L’ Italia e’ come il Giappone, terra di terremoti e NON e’ questo a preoccuparmi, con le giuste accortezze si puo’ fare (oltretutto noi non abbiamo problemi di tsunami).
E’ che qui, contro mazzette, si costruiscono opere con cemento di quart’ordine, sempre con le giuste mazzette chi deve controllare fa finta di non vedere. Se crolla un ponte, va beh, anzi no, ma il danno e’ limitato. Ma se mi crolla un reattore nucleare? E’ dello Stato Italiano e della sua pubblica amministrazione che non fido. E’ questa la mia incertezza.
Matteo
10 Dicembre 2022, 8:37 8:37
Ma basta con queste bugie. Porro ti rendi conto che Caorso è stata costruita sul Po ed in caso di problemi al nucleo (ci sono stati almeno tre grossi terremoti in pianura padana dalla sua costruzione) si sarebbe devastato l’ecosistema sia del fiume che dell’adriatico?! Ma non scherziamo. Per fortuna non abbiamo il nucleare. Dobbiamo diminuire la dipendenza dall’elettricità nel quotidiano.
Solamente togliendo la modalità standby degli elettrodomestici si ridurrebbe del 5-10%
giupor
9 Dicembre 2022, 22:29 22:29
Se le vicende della vita non mi avessero costretto a far scelte obbligate, molto probabilmente mi sarei laureato in elettronica nucleare, filone di studi molto promettente a quei tempi.
Ma noi italiani ci siamo fatti guidare dall’emotività e non dalla razionalità dando ragione ai proponenti i referendum abrogativi senza renderci conto di autoinfliggerci colpi terribili alle parti basse.
Oggi paghiamo cara questa mancanza di pianificazione e lungimiranza e a nulla serve lamentarci. Occorre solo rimboccarci le maniche per fare oggi ciò che non abbiam fatto allora.
Ovviamente, come l’autore, sono favorevole al nucleare.
Antonio
9 Dicembre 2022, 21:43 21:43
Caro dott. Porro, il problema del nucleare a “fissione” è rappresentato dallo stoccaggio e smaltimento dei rifiuti radioattivi con una semivta di centinaia di migliaia di anni, troppi per un territorio molto fragile come quello italiano. La prospettiva potrebbe essere quella della “fusione nucleare” che produce scorie radioattive dell’ordine di anni assimilabili a quelli della durata di vita dell’impianto medesimo. Però bisognerebbe che il governo, in sintonia con la ricerca scientifica, accelerasse l’iter burocratico per un primo impianto sperimentale. Lo capiranno politica è Università? Ai posteri l’ardua sentenza.
Ele
9 Dicembre 2022, 16:20 16:20
Un paese che non sa gestire una mazza e che sotterra qualsiasi zozzeria tossica per pochi soldi deve assolutamente evitare il nucleare, questa è la verità. Ci condanna nel presente solo la speculazione energetica scelta a tavolino nel 2020 da BlackRock e ricamata da istituzioni e gruppi che fanno LIBERAMENTE quello che vogliono.
Non abbiamo ancora smaltito tutto l’amianto altro GRAN AFFARONE SANO.
Continuo a meravigliarmi del fatto che non si parli della possibilità offerta dal geotermico in una nazione che vanta una delle prime centrali costruite in Europa con questa tecnologia. Volendo argomentare unicamente su nucleare si o nucleare no si dimentica che non possedendo piu brevetti li dovremmo comprare da chi li possiede. Poi dovremmo acquistare l’uranio arricchito divenendo di fatto schiavi di chi sarà disposto a fornircelo. Poi il problema delle scorie che, ovviamente, secondo la migliore tradizione italiana, nessuno vuole nel suo giardino. Domanda: vi sembra saggio tutto questo?
Vedete, io sono favorevole al nucleare in Italia, ma non senza incertezze.
L’ Italia e’ come il Giappone, terra di terremoti e NON e’ questo a preoccuparmi, con le giuste accortezze si puo’ fare (oltretutto noi non abbiamo problemi di tsunami).
E’ che qui, contro mazzette, si costruiscono opere con cemento di quart’ordine, sempre con le giuste mazzette chi deve controllare fa finta di non vedere. Se crolla un ponte, va beh, anzi no, ma il danno e’ limitato. Ma se mi crolla un reattore nucleare? E’ dello Stato Italiano e della sua pubblica amministrazione che non fido. E’ questa la mia incertezza.
Ma basta con queste bugie. Porro ti rendi conto che Caorso è stata costruita sul Po ed in caso di problemi al nucleo (ci sono stati almeno tre grossi terremoti in pianura padana dalla sua costruzione) si sarebbe devastato l’ecosistema sia del fiume che dell’adriatico?! Ma non scherziamo. Per fortuna non abbiamo il nucleare. Dobbiamo diminuire la dipendenza dall’elettricità nel quotidiano.
Solamente togliendo la modalità standby degli elettrodomestici si ridurrebbe del 5-10%
Se le vicende della vita non mi avessero costretto a far scelte obbligate, molto probabilmente mi sarei laureato in elettronica nucleare, filone di studi molto promettente a quei tempi.
Ma noi italiani ci siamo fatti guidare dall’emotività e non dalla razionalità dando ragione ai proponenti i referendum abrogativi senza renderci conto di autoinfliggerci colpi terribili alle parti basse.
Oggi paghiamo cara questa mancanza di pianificazione e lungimiranza e a nulla serve lamentarci. Occorre solo rimboccarci le maniche per fare oggi ciò che non abbiam fatto allora.
Ovviamente, come l’autore, sono favorevole al nucleare.
Caro dott. Porro, il problema del nucleare a “fissione” è rappresentato dallo stoccaggio e smaltimento dei rifiuti radioattivi con una semivta di centinaia di migliaia di anni, troppi per un territorio molto fragile come quello italiano. La prospettiva potrebbe essere quella della “fusione nucleare” che produce scorie radioattive dell’ordine di anni assimilabili a quelli della durata di vita dell’impianto medesimo. Però bisognerebbe che il governo, in sintonia con la ricerca scientifica, accelerasse l’iter burocratico per un primo impianto sperimentale. Lo capiranno politica è Università? Ai posteri l’ardua sentenza.
Un paese che non sa gestire una mazza e che sotterra qualsiasi zozzeria tossica per pochi soldi deve assolutamente evitare il nucleare, questa è la verità. Ci condanna nel presente solo la speculazione energetica scelta a tavolino nel 2020 da BlackRock e ricamata da istituzioni e gruppi che fanno LIBERAMENTE quello che vogliono.
Non abbiamo ancora smaltito tutto l’amianto altro GRAN AFFARONE SANO.