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La Raggi porta a Roma la “cancel culture” - Seconda parte

D’altro canto c’è chi ancora oggi definisce “l’esercito fascista” i militari italiani negli anni del Ventennio, nonostante il nostro esercito fosse formato in larga parte dai reduci della Grande guerra. Ben venga celebrare la figura di Marincola ma il suo ricordo non può e non deve cancellare un’importante vittoria militare italiana che è entrata a far parte della storia nazionale nonostante la pagina buia dell’utilizzo di gas per sfiancare la resistenza etiope che va senza dubbio condannata. La Raggi dedichi a Marincola un’altra via o piazza ma lasci stare le toponomastica che ricorda, pur con le sue contraddizioni, la storia italiana del Novecento, il delirio della cancel culture lasciamolo ad altri.

Francesco Giubilei, 31 luglio 2020

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