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La Rai e Gerusalemme: i giudici sviolinano i palestinesi - Seconda parte

La sentenza del tribunale di Roma, di fatto, nega anche lei il diritto di una nazione a scegliersi la propria capitale: credo sia la prima volta che accada una cosa del genere. La speranza è che la Rai ricorra contro questa sentenza e non accetti di essere bacchettata anche quando ha ragione. Sono però pronto a scommettere, sperando di perdere, che presto assisteremo alle scuse in diretta da parte del conduttore e di tutti i dirigenti impegnati nel caso, con la cenere in testa e un pacco pieno di ‘politicamente corretto’ fra le mani.

Rimane che comunque vada a finire il popolo di Israele continuerà, come ha sempre fatto e nonostante ciò che si dice o si sentenza, a considerare Gerusalemme sua capitale unica e indivisibile e, nel frattempo, ad aspettare con pazienza che il vento giri e il mondo incominci a ragionare con onestà politica e storica e non per interesse o ideologia. Perché come diceva Eduardo De Filippo… Ha da passà ‘a nuttata.

Michael Sfaradi, 7 agosto 2020

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