L'accordo sui migranti

Edi Rama disintegra il Pd (che vuole cacciarlo)

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pd edi rama meloni

L’accordo Italia-Albania sulla gestione dei flussi migratori non va proprio giù ai compagni del Partito democratico. Dopo le pesanti accuse lanciate all’indirizzo del governo Meloni dal segretario Elly Schlein, che aveva parlato senza mezzi termini di “violazione delle norme di diritto internazionale ed europeo”, e dal responsabile delle Politiche migratorie della segreteria nazionale dem Pierfrancesco Majorino, che aveva persino rincarato la dose definendo l’intesa italo-albanese “una Guantanamo italiana al di fuori di ogni standard internazionale”, adesso è il turno del compagno Peppe Provenzano, che si spinge addirittura oltre fino a chiedere l’espulsione di Edi Rama e del suo partito dal Pse.

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Pare infatti che a margine del congresso dei socialisti, che si svolgerà nelle prossime ore a Malaga, i vertici dem siano intenzionati a protocollare una richiesta di espulsione dal Partito del Socialismo Europeo per il premier albanese e per il suo Pssh. “Porremo la questione al congresso del Pse alla presenza di tutti i big socialisti del continente”, annuncia a Repubblica l’ex ministro, e ora responsabile Esteri per i dem, Provenzano.

Secondo il Pd, infatti, l’accordo Meloni-Rama violerebbe, oltre al diritto internazionale, anche “i valori della famiglia socialista”. Una valida ragione per espellere i socialisti albanesi dal Pse e infliggere una punizione esemplare al primo ministro, reo di aver fornito collaborazione a quei cattivoni alla guida dell’esecutivo italiano. Un affronto troppo grande che, evidentemente, i democraticissimi dem non riescono proprio a digerire. Via libera alle purghe, dunque. Edi Rama è un fascista e deve pagare. Non si discute.

Da incorniciare però la risposta del leader socialista albanese: “In pieno rispetto del Pd italiano vorrei ripetere il mio unico punto di vista: cercare di aiutare l’Italia in questa situazione, dove nessuno in Europa sembra avere una soluzione condivisibile da tutti forse non è il massimo, ma è sicuramente il minimo che Tirana deve e puo fare! Se poi questo non è di sinistra in Italia, pazienza, sembra che non è neanche di destra in Albania. Forse è semplicemente giusto”. Colpiti e affondati.

Salvatore Di Bartolo, 9 novembre 2023

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