Il Signor CEO è uno strano personaggio, comparso in rete nel 2019. Tommy Cappellini ed io l’abbiamo studiato e ci abbiamo pure scritto un libro: è scaricabile, gratuitamente. Non abbiamo mai capito se sia un personaggio reale oppure l’avatar di qualche potente. Giornalisticamente è perfetto, rappresenta il vertice della classe dominante, ma ha una dote rara: è sincero, mai si nasconde dietro il politically correct che anzi disprezza. Si è così descritto: sono la metafora do ogni metafora. Ha accettato un’intervista a Zafferano.news.
RR:
Caro Signor CEO, Donald Trump vi ha gabbato. Si è fatto infettare, voi avete creduto di aver già vinto, invece, grazie a una cura da cavallo, in tre giorni è tornato pimpante: il suo popolo l’ha identificato con Superman. Certo, alla fine verrà insediato Biden alla Casa Bianca, ma è già un’anatra zoppa, ancor prima di cominciare. Curiosamente il vincitore sembra lo sconfitto. E vi troverete il 48% degli americani, messi sul lastrico dalla vostra gestione politicamente corretta del virus. Per gli americani non garantiti, nelle priorità di vita il loro reddito viene prima del vostro virus.
Il Signor CEO:
Certo questa per noi è stata una sconfitta, seppur solo nella forma. Abbiamo subito individuato il colpevole, è George. Lui aveva scelto l’impresentabile Joe, ascoltando Barack. Un errore fatale il suo. L’ho immediatamente esiliato in una nostra residenza caraibica. Vivrà in un ambiente raffinato, come da sua richiesta in ogni stanza troverà un busto di Popper, avrà un letto attrezzato per la terapia intensiva con virologo dell’Imperial College incorporato, come si conviene oggi a chi è potente. Però lui, le sue Ong acquatiche, il suo giro di radical chic ci hanno stutato. Basta chiacchierare di “società aperta” mentre noi lavoriamo per una società sbarrata. Si credeva un filosofo, aveva perso la dignità del bastardo. Eliminato.
RR:
Alla prossima elezione del 2024 dovremo assistere di nuovo a queste vostre buffonate da incapaci?
Il Signor CEO:
Certamente no. Essendo impraticabile qualsiasi modifica costituzionale, formalmente rimarrà tutto come oggi, ma renderemo obbligatorio il voto per corrispondenza e velocizzeremo lo spoglio delle schede. Entrambe queste funzioni, ora statali, quindi inefficienti, verranno privatizzate ed assegnate, in outsourcing, ad Amazon. Le tappo subito la bocca: Jefflo farà gratis. E’ evidente che le elezioni popolari costano troppo: un caravanserraglio di politicanti, giornalisti, sondaggisti, imbroglioni. Stiamo studiando di limitare il diritto di voto ai soli laureati con lode delle sole università ricoperte di edera, Chi non vota avrà però un ricco bonus in denaro.
RR:
Trump lo arresterete?
Il Signor CEO:
Lei è un cretino o lo fa? Donald è un amico e ha una dote rara nel nostro mondo fatto ormai di fighetti e di influencer radical chic: è un grandissimo bastardo, come noi. Lui sa parlare, come nessun altro, a quelli che hanno fatto grande l’America: “maschi, bianchi, adulti, ignoranti, maschilisti, razzisti” e alle loro meravigliose donne. Penserà mica che ci piacciano i tromboni di Hollywood, i vari movimenti Blm, MeToo, Antifa, Lgbt, il Club dei pedofili, la pletora di ridicoli intellettuali e tutti i radical chic di NY, LA, San Francisco? Per noi l’America è il Midwest, le grandi pianure, le immense foreste, non certo le città debosciate e drogate delle coste. Disprezzo quell’oscena umanità non umana che le abita, ma per ora ci servono, sono utili idioti. Le dico di più, eccole uno scoop: incontrerò Donald per farlo rientrare nel nostro Club.
RR:
Scherza?
Il Signor CEO:
Io lo conosco, penserà mica che una volta espulso con l’inganno dalla Casa Bianca si limiti a raccattare quattrini con libri, comparsate strapagate, conferenze da 800.000 dollari a botta come hanno fatto i suoi ultimi predecessori, individui non degni dell’aquila calva? Con Donald dovrò negoziare, anzitutto la sua buonuscita, poi l’impegno a non mettersi a capo di un movimento populista che porti Ivanka alle elezioni del 2024. Non è lui il pericolo ma l’osceno “trumpismo”, speculare all’osceno “politicamente corretto”. Nei prossimi quattro anni dovrò “amazonizzare” l’America. Il Virus è una grande opportunità.
RR:
Cosa significa “amazonizzare”?