Aumentano sempre di più i docenti ed i professori universitari che prendono posizione contro il green pass. Tra i vari eventi di protesta spicca l’appello di 300 professori in opposizione alla carta verde, tra i nomi dei firmatari risalta quella del famoso storico Alessandro Barbero. L’appello sottoscritto tra centinaia di docenti delle università italiane boccia il green pass, definendolo un provvedimento anticostituzionale e discriminatorio. “Suddivide la società italiana in cittadini di serie A, che continuano a godere dei propri diritti, e cittadini di serie B, che vedono invece compressi i diritti fondamentali” scrivono i professori.
A rincarare la dose è proprio il professor Barbero che in un dibattito organizzato dalla Cgil ha definito tale misura tanto “ipocrita” da far meritare un girone infernale dantesco ai suoi promotori. A titolo di curiosità, è interessante evidenziare che il girone evocato da Barbero è quello della VI Bolgia dell’VIII cerchio dell’Inferno. Dante segue probabilmente la pseudo-etimologia di «ipocriti» da ypo (sotto) e crisis (oro), per cui sono coloro che nascondono altro sotto un’apparenza dorata e sfavillante. Nel manifesto si contesta che non vi sia “la piena assunzione di responsabilità da parte del decisore politico”. Una decisione di fronte alla quale i docenti “ritengono che si debba preservare la libertà di scelta di tutti e favorire l’inclusione paritaria, in ogni sua forma”.
Nella situazione attuale, invece, sostengono, “o si subisce il green pass, oppure si viene esclusi dalla possibilità di frequentare le aule universitarie e, nel caso dei docenti, si è sospesi dall’insegnamento: tutto questo viola quei diritti di studio e formazione che sono garantiti dalla Costituzione e rappresenta un pericoloso precedente”. Tra le altre forme di dissenso, emerge una posizione molto salda, guidata da un atto di coraggio molto forte, da parte di una docente di biologia. Lei è Francesca Del Santo, 46enne ormai ex professoressa di biologia a Salice, in Provincia di Pordenone, che di fronte alla scelta di aderire o meno al green pass ha deciso di rassegnare le dimissioni. “Non navigo nell’oro e non ho rendite: mi mancheranno molto gli studenti ma la priorità è quella di una scelta etica” ha commentato la 46enne ormai ex professoressa di biologia.
Ma il caso della professoressa di biologia non è isolato, infatti, anche in Alto Adige una ventina di docenti hanno messo in essere il licenziamento spontaneo per difendere la propria libertà. Il green pass sta dividendo sempre più il popolo, ed il numero dei cittadini che desiderano tornare a vivere senza restrizioni in piena normalità, accettando quel necessario margine di rischio, aumenta ogni giorno che passa.
Carlo Toto, 8 settembre 2021