Il podcast di Sallusti

La Russa ha il diritto di desiderare un figlio non gay

Il podcast di Alessandro Sallusti del 23 febbraio 2023

Non solo i cimeli e i simboli, la non cultura di oggi vorrebbe cancellare anche i pensieri.

La furiosa polemica scoppiata attorno a quella frase “vorrei avere figli non gay e neppure milanisti” pronunciata dal Presidente del Senato Ignazio La Russa, polemica che non accenna assopirsi, rivela che il pensiero unico ha superato i limiti di guardia e ci sta portando dentro un totalitarismo culturale e politico.

Perché, attenzione, La Russa non ha detto, né tantomeno pensato, “non accetterei un figlio gay” né “non amerei un figlio gay”, anzi ha precisato che probabilmente un figlio gay, se lo avesse avuto, lo avrebbe amato di più.

Qui si vogliono addirittura vietare pensieri e desideri. Chi di noi, in attesa di un bimbo, non ha pensato “lo vorrei sano, bello, intelligente, vorrei crescerlo alla grande e fare il nonno dei suoi figli” e poi, ovviamente, ha accettato ciò che la natura e il destino avevano deciso?

Niente, secondo i censori di La Russa il solo desiderio è peccato, ma che dico peccato, è reato e come tale andrebbe severamente punito. Almeno i sentimenti e i sogni lasciamo lì fuori dal codice penale.

Esiste il diritto all’amore così come quello all’odio, eppure quello di sperare che le cose nella vita vadano in un certo modo. Tra un po’ qualcuno si alzerà su e dirà “è uno scandalo che qualcuno possa dire che gli piacciono le bionde, è discriminante e offensivo per le brune” e quindi chiederà di vietare di poter esprimere i propri gusti estetici.

Attenzione, se Ignazio La Russa avesse detto qualche cosa contro i gay sarei stato il primo a dirgli “Presidente, ma che dici? Sei impazzito?”. No, La Russa non parlava dei gay, parlava di se stesso, di ciò che nella vita gli potrebbe procurare dispiacere o al contrario, felicità.

E allora, vogliamo mettere sullo stesso piano il fatto che uno può essere felice di avere un figlio gay e un altro invece felice di avere un figlio etero? Vogliamo che entrambi non siano linciati a dichiararlo serenamente e liberamente. Il diritto di sperare è e deve rimanere un fatto privato indiscutibile e non emendabile.

L’unica vigilanza va fatta sull’accettazione di ciò che nella vita arriva. E in questo La Russa può essere un esempio. Ha accettato la condanna che il destino gli ha imposto di tifare Inter e non ne ha fatto una tragedia.