Isterici, razzisti, morti di fame, ingrati, attenti a voi: siamo all’aggressione palese, che, tuttavia, se sconcerta, non sorprende. Perché abbiamo il capo del governo che è, il ministro degli Esteri che non è, e perché coviamo una diffusa ammirazione per Putin, definito vittima e liberatore (altro che isteria antirussa). O, come ha detto questo professor Alessandro Orsini, un altro di cui forse non si sentiva il bisogno: noi non siamo migliori di lui, anzi siamo tutti Putin. Proprio tutti, no. Dice noi, Orsini, per dire noi sporco Occidente imperialista, come i Canfora, le De Cesare, i Cardini e tutte le altre testine sparse nell’arcipelago delle estreme di destra e di sinistra, cresciute e invecchiate a pane e antioccidentalismo: vuoi mettere? La Russia, difatti, è pacifica e rispettosa di tutti, delle aspirazioni di ciascuno in politica estera. Insomma, ogni tanto invadono un Paese, ma sempre con compassione ed estrema delicatezza: e poi, lo fanno per denazificarli, essendo noto che l’Ucraina è integralmente hitleriana così come l’Italia è completamente mafiosa.
Ah, che Alexei ce l’ha cantata a noi infami, noi Occidente schifoso, noi feccia italiana col green pass. E, alla faccia dell’isteria antirussa, è subito finito “in tendenza su Twitter”, dove c’è chi lo invoca in un tripudio orgasmico. Il congedo del ministro degli Esteri russo è da manuale (di guerra): dopo essersi detto preoccupato, “non vorremmo che la logica del ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire, che ha dichiarato la ‘totale guerra finanziaria ed economica’ alla Russia, trovasse seguaci in Italia e provocasse una serie di corrispondenti conseguenze irreversibili”, cioè in pratica ci dà degli scemi, precisa: “Mosca non ha mai utilizzato le esportazioni di energia come strumento di pressione politica. Le compagnie energetiche russe hanno sempre adempiuto pienamente ai loro obblighi. Continuano a farlo anche adesso. Sappiamo che l’Italia è molto preoccupata per il futuro di queste consegne. Tenuto conto della significativa dipendenza di Roma dagli idrocarburi russi, che raggiungono il 40-45%, (il blocco delle forniture) avrebbe conseguenze estremamente negative per l’economia italiana e per tutti gli italiani”.
Chi ha orecchie per intendere, intenda, chi non capisce un tubo se lo ritroverà vuoto. Quanto a dire: noi non usiamo l’energia per ricattarvi, siete voi che ne avete bisogno e dunque la pagherete. Zar Vladimir, liberaci tu.
Max Del Papa, 19 marzo 2022