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La sanatoria degli immigrati sintetizza l’ipocrisia della sinistra

Gli italiani stanno male ma il governo pensa a regolarizzare 600 mila immigrati irregolari

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Una misura inutile che arriva con un tempismo avvilente, bastano queste poche parole per sintetizzare la regolarizzazione dei 600.000 immigrati irregolari che il governo Conte si appresta a varare. Mentre milioni di italiani aspettano un aiuto da parte dello Stato che non arriva, migliaia di imprese sono sull’orlo del fallimento, molti commercianti dovranno chiudere i propri negozi per sempre, padri e madri sono senza lavoro, siamo a metà maggio e ancora non si è visto un euro degli aiuti di aprile, il governo è stato impegnato negli ultimi giorni a trovare un accordo per la sanatoria degli immigrati irregolari.

Una misura che viene approvata con la scusa che manca il lavoro nei campi ma sintetizza tutta l’ipocrisia della sinistra. Invece di prendere esempio dalla Francia dove si è fatto un appello ai disoccupati e cassaintegrati francesi e hanno risposto più di 200.000 persone per lavorare come braccianti a condizioni accettabili, in Italia si regolarizzano gli immigrati con un classismo di fondo (razzismo direbbero a parti inverse) per cui è necessaria “una sanatoria per i clandestini: servono a raccogliere i pomodori”.

Regolarizzare 600.000 immigrati irregolari è un schiaffo non solo verso gli italiani senza un lavoro e in difficoltà ma anche nei confronti di tutti gli stranieri che vivono in Italia rispettando la legge, pagando le tasse e che si sono trasferiti nel nostro paese in modo regolare, è l’ennesimo fallimento dello Stato italiano con l’aggravante che si approva questa sanatoria durante una pandemia che ha messo in ginocchio l’Italia. C’è poi un dato politico: il Movimento Cinque Stelle si è sconfessato anche su questa battaglia, dopo giorni in cui aveva annunciato che non avrebbe acconsentito alla regolarizzazione degli irregolari, sembra cedere.

Infine una previsione: aspettiamoci nei prossimi mesi l’utilizzo da parte dell’Italia dei fondi del Mes, il governo ha intrapreso una strada ormai ben chiara. In parallelo allo stato di emergenza (che si vorrebbe procrastinare), si stanno approvando una serie di misure di cui si parlava già da tempo ma fino ad oggi era mancata la forza politica, la regolarizzazione dei migranti è il primo passo a cui seguiranno con tutta probabilità ulteriori iniziative in ambito europeo, la strada è tracciata.

Francesco Giubilei, 14 maggio 2020

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