“Chiusura irregolare”. La scuola di Pioltello bocciata sul Ramadan

L’ufficio regionale scolastico della Lombardia: “La delibera va disapplicata”. L’istituto non può lasciare i bambini a casa il 10 aprile

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scuola ramadan pioltello

L’Ufficio Regionale Scolastico (USR) boccia la scuola di Pioltello, che che aveva deliberato di chiudere i battenti il 10 aprile in occasione del Ramadan vista l’elevata percentuale di studenti musulmani. Non poteva farlo. L’Usr ha infatti rilevato “irregolarità” nella decisione adottata dall’istituto.

“In relazione al caso dell’Istituto Iqbal Masih di Pioltello – si legge nella nota dell’Usr – che ha deciso di sospendere l’attività didattica il 10 aprile, sulla base delle risultanze dell’accertamento ispettivo disposto dall’Usr per la Lombardia, sono state evidenziate talune irregolarità della delibera assunta dal consiglio d’istituto”. Nei giorni scorsi, dirigente aveva fatto notare che l’ultimo giorno di Ramadan spesso negli anni scorsi la scuola rimaneva semi-deserta, con intere classi senza alunni. La percentuale di residenti stranieri a Pioltello si aggira infatti intorno al 20% e nell’istituto il 40% circa dei bambini è di fede musulmana. Da qui l’idea di iniziare l’anno scolastico un giorno prima e di far restare a casa gli alunni in occasione del Ramadan.

Il Consiglio di istituto e la sinistra hanno difeso la misura parlando di decisione “pratica”, anche se – sotto sotto – l’intento sembra più politico, cioè quello di permettere una “integrazione” della numerosa comunità islamica nella cittadina dell’hinterland milanese. In ogni caso, il direttore generale dell’Usr “ha invitato il dirigente scolastico, nella sua qualità di garante della legittimità dell’azione amministrativa della scuola, a valutare la disapplicazione della delibera e la possibilità dell’annullamento in autotutela da parte dello stesso Consiglio d’istituto, al fine di assicurare il rispetto delle disposizioni in materia”. In fondo anche dal ministero, che aveva avviato un approfondimento, avevano fatto notare che “nuove festività o celebrazioni non possono essere definite dalle scuole“. E non se ne può nemmeno fare un discorso di inclusione o non inclusione: i giorni a disposizione dell’autonomia dei singoli istituti devono essere utilizzati “solo per esigenze strettamente legate alla didattica” e soprattutto “devono essere motivate“.

La vicenda da locale è diventata nazionale, trattandosi del primo caso in Italia di chiusura per festività islamica. Oggi a infiammare le polemiche sono bastate le parole di Giuseppe Valditara, il quale ha fatto notare come a Pioltello si registrino dei risultati formativi inferiori rispetto alla media regionale. “Nonostante gli sforzi notevoli dei professori e del preside – ha spiegato il ministro – il livello di competenze in italiano, di competenze con risultati deboli L1 e L2, è, al termine della scuola media, il 50.5%, mentre invece la media lombarda è 33.3%”. A questo bisogna aggiungere i risultati non esattamente brillanti anche in matematica, dove “il livello di competenze deboli è il 45%, contro un 35,4% della media lombarda”.

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