La Segre sul premierato non ci ha capito granché

La senatrice a vita interviene in Aula sulla riforma: “Aspetti allarmanti, non posso tacere”

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Liliana Segre

Vorrei dire due parole sulla senatrice a vita Liliana Segre. Si sa: Lei può dire qualsiasi cosa perché è di principio inattaccabile. E quindi so a cosa vado incontro, ma pazienza.

Mi sembrava strano che la senatrice non avesse ancora aperto la bocca sul premierato ed ecco che lo ha fatto. Senza ovviamente aver capito un tubo della riforma non poteva far altro che dire più o meno che così torna il fascismo, la svolta autoritaria, il pericolo di nuovo duce al comando. Tanto lei può dire qualsiasi cosa, anche che gli asini volano.

Doveva pur dirlo che siamo di nuovo in pericolo. E ovviamente la signora che da un po’ non era in prima pagina, in prima pagina c’è finita di nuovo. E domani sarà da Fabio Fazio ad esporre il suo pensiero. Ma insomma se lo dice Lei allora questa riforma deve essere proprio una porcata. Così ragiona l’uomo della strada. E così la senatrice a vita la sua buona azione l’ha di nuovo fatta. Un po’ di sabbia negli ingranaggi, chissà forse potrà bloccarli.

Ma Segre sbaglia su tutta la linea. Con la riforma il Capo dello Stato non perde poteri anzi li amplia. Nomina e revoca i ministri, ma inoltre nomina dei giudici della corte costituzionale, concede la grazia, indice elezioni e referendum senza l’attualmente prevista necessità della controfirma ministeriale. Con la riforma, nonostante l’elezione diretta, il governo ha ancora bisogno della fiducia del parlamento. Altro che sistema autoritario, in pratica se non modicano qualcosa cambia ben poco, forse l’unica cosa che cambia è che i ribaltoni non saranno più possibili e che per governare dovrai aver vinto le elezioni. Capisco che questo al Pd non possa piacere, capisco meno che una senatrice a vita si presti a questo gioco.

Ora servirà a poco, ma durante il referendum sulla riforma tornerà molto prezioso il suo aiuto. E chi voterà a favore della riforma sarà bollato come fascista.

Paolo Becchi, 15 maggio 2024

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