Al peggio non c’è mai fine, con buona pace di Emmanuel Macron e dei suoi manutengoli: queste Olimpiadi di Parigi 2024 sono un disastro. La ciliegina sulla torta è rappresentata dalla Senna e dalla sua presunta balneabilità, decantata dai soliti soloni – con tanto di bagno dimostrativo dell’iper-woke Anne Hidalgo – ma la realtà dei fatti è un’altra. Sì, perché nonostante l’investimento da 1,4 milioni di euro per ripulire le acque del fiume, si moltiplicano i triatleti malati: dopo la belga Claire Michel – ricoverata ieri in seguito a un malore – anche gli svizzeri Simon Westermann e Adrien Briffod hanno accusato sintomi di un’infezione gastro-intestinale.
Il Belgio ha accusato gli organizzatori per aver costretto gli atleti a gareggiare all’interno del corso d’acqua che nei giorni precedenti la gara aveva valori elevati di batteri, tanto da sancire l’annullamento degli allenamenti. Per il momento la Svizzera è in attesa di ulteriori accertamenti. Interpellato dal sito elvetico 20minutes.ch, Brifford ha ammesso: “Sinceramente non so se le mie condizioni siano legate alla qualità dell’acqua della Senna ma la domanda è lecito porsela”. Incredibilmente, invece, gli organizzatori continuano a gettare la palla in tribuna, senza assumersi mezza responsabilità di questa Caporetto. “Questa contaminazione non ha nulla a che fare con la gara”, la faccia tosta di Anne Descamps, portavoce del Comitato organizzatore: i sono tanti elementi da prendere in considerazione, il nostro ruolo è proteggere gli atleti, sono i primi che vogliono tuffarsi in acqua e dobbiamo garantire che venga fatto in condizione di salute pubblica accettabili. Se c’è stato un caso di contaminazione, vedremo cosa fare”.
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Gli organizzatori sono così sicuri della balneabilità della Senna che hanno già predisposto il piano di riserva per il nuoto di fondo. Sì, perché di fronte a una situazione simile sarebbe semplicemente folle consentire agli atleti di continuare a nuotare in una tale fogna. Se i livelli di qualità dell’acqua non saranno in linea con quelli richiesti – spoiler: non lo saranno – le gare dell’8 e del 9 agosto si terranno in un’altra sede. Lo zenit dell’incertezza, abbastanza patetico se parliamo della più grande manifestazione sportiva internazionale e soprattutto se parliamo di un Paese organizzatore che si è vantato in lungo e in largo per un’organizzazione rivelatasi fallimentare.
Nel frattempo riflettori accesi sugli atleti già costretti a tuffarsi nell’acqua inquinata. Se la belga Michel confida nelle cure e spera di tornare in forma a stretto giro, c’è preoccupazione nel team norvegese. Come confermato dall’Isid, la delegazione nordica ha avuto un triatleta che si è sentito male il giorno dopo aver gareggiato: per il momento di pensa a una intossicazione alimentare, ma sorgono sempre più dubbi. Insomma, ma quale “grandeur”: un disastro indifendibile…
Franco Lodige, 5 agosto 2024
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