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La sinistra e i 3 fattori anti-Salvini - Seconda parte

Con il ritorno dell’Unione dobbiamo aspettarci così la saldatura della «sinistra larga» con i magistrati da un lato, e dall’altro con l’intellighenzia giornalistico-universitaria, senza dimenticare il supporto fondamentale dei nani e delle ballerine del mondo dello spettacolo.

La magistratura serve, se non proprio a far arrestare Salvini, a gettare un po’ di polvere negli occhi, presentandosi, lo si è visto con il caso Diciotti, come un corpo di funzionari a difesa dei «diritti», anche di quelli dei migranti, contro il «populismo» – l’ultimo congresso di Magistratura democratica, che pure era stata tentata negli anni scorsi dai grillini, è stato eloquente.

Al ceto intellettual-giornalistico-universitario  è richiesto invece di montare casi, alzare i toni, gridare allo scandalo, e di  rivendicare, con la autorevolezza di cui pensa di essere depositario, che, in effetti, Salvini è razzista e fascista.

Un piccolo esempio di quest’ultima vocazione la troviamo in un libretto appena uscito da Laterza, casa editrice di antico lignaggio ora trasformatasi in militante anti-Salvini, che ha appena dato alle stampe un libretto Come farla finita con il fascismo. Raccoglie gli scritti di Ferruccio Parri, capo partigiano e primo presidente del consiglio dell’Italia liberata. Interventi non memorabili, a dire il vero, e di interesse solo per gli addetti ai lavori, se l’introduzione, di David Bidussa e di Carlo Greppi, non ci spiegasse che in realtà non sarebbero impolverati e desueti, ma attualissimi. Perché, anche se Salvini mai è citato, è chiaro al lettore che a lui ci si sta riferendo.

Come farla finita con il fascismo? Parri, in un intervento qui raccolto, nel 1974 propose la messa fuori legge del Msi. Una misura non solo liberticida, ma politicamente miope, tanto che persino il Pci vi si oppose. Non vorremmo perciò che, tornata l’Unione, e persa da tempo la saggezza realpolitica di Togliatti, oggi nella «sinistra larga» riaffiori la  tentazione di abbattere l’avversario politico mettendolo in galera.

Marco Gervasoni, 6 marzo 2019

 

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