La Ripartenza

“La sinistra è un albero infettato”

Il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, ai microfoni di Nicolaporro.it a margine della Ripartenza 2024 di Bari

“Sull’antisemitismo la sinistra è un albero infettato”. L’attualità degli ultimi mesi ha portato Alessandro Sallusti a formulare un’analisi tranchant ma fattuale allo stesso tempo. Le intolleranze dei collettivi proPal e certi silenzi di area progressista, del resto, hanno mostrato da che parte stessero i cattivi maestri e i fomentatori delle istanze anti-Israele. “Nella nella destra ci sono degli antisemiti, ma a sinistra c’è un pensiero antisemita, che cosa è diversa. Un conto, infatti, è avere una mela marcia, un altro avere l’albero infettato”, ha sintetizzato il direttore responsabile de ilGiornale ai microfoni di Nicolaporro.it, utilizzando una metafora efficacissima.

Protagonista di un interessante e vivace panel sul futuro dell’Europa alla Ripartenza 2024 di Bari, il giornalista ha anche commentato con lucidità la situazione politica nel Vecchio Continente. Il problema nell’Ue, ha argomentato Sallusti, “è che uno vale uno, ma nessuna società può funzionare se chi ha una sola azione comanda come chi ne ha cento. Non si può fare…”. Ecco spiegato l’impasse nella quale l’Europa rischia di ritrovarsi nuovamente, anche dopo un voto che ha evidenziato il desiderio degli elettori di un cambio di passo. “Il centro europeo, il Ppe, è già di per sé più propenso a guardare alla sua sinistra, più di quanto un centro dovrebbe fare, guardando in egual modo a destra”, ha anche aggiunto il direttore.

L’Italia e il suo governo, intanto, tornano a Bruxelles rafforzati dell’esito delle urne. Questo – ha però avvisato Sallusti – “è un segnale ma non basta” a garantire in automatico un cambio di scenari. Questa l’analisi del direttore al riguardo: “Giorgia Meloni è riuscita rafforzata nella sua leadership italiana e quindi europea, perché è una leader forte e stabile, ma questo non equivale a un cartello di destre più forte in Europa”. Fondamentali e decisive saranno quindi le mosse future.

Poi la nostra domanda: l’eventuale rielezione di Ursula von der Leyen rischia reiterare un copione già visto? “Il rischio c’è, ma il rischio maggiore è quello di diventare completamente marginali. Nella vita in generale, anche nella vita politica, non si può scegliere il meglio ma bisogna scegliere il meno peggio”, ha osservato Sallusti. Allora – ha aggiunto, prima che l’Europarlamento votasse – “tra l’essere che emarginati dalle decisioni strategiche europee insieme a quel pazzo di Orban e turarsi il naso e frequentare gente che magari non ci piace, la seconda ipotesi mi sembra più intelligente”. Il voto di ieri, però, con Ursula che si consegna mani e piedi ai Verdi, ha cambiato ovviamente le carte in tavola.

Marco Leardi, 19 luglio 2024

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