Politica

La sinistra grida per la Salis, tace per Chico Forti

Il Pd che si è tanto speso per la maestra carcerata in Ungheria, non trova parole per il rientro di Forti dagli Usa

Oggi non poteva mancare sull’ineffabile Stampa, l’intervista all’eroina Salis. Sì, perché da una parte c’è “l’assassino Chico Forti”, così come lo definisce il Fatto, e dall’altra l’eroina Salis che, nonostante sia indagata e più volte condannata per resistenza pubblico-ufficiale è considerata una martire per le sue manifestazioni della minchia contro i fascisti, anche immaginari, di tutto il mondo. D’altronde, come si fa non a considerare una martire una che gira con lo sfollagente e con il manganello retrattile?

Insomma, l’irreprensibile Stampa ci spiega che lei è una vittima di un’ingiustizia e che la storia è dalla sua parte. Il resto dell’intervista non è nulla di che, perché lei non ha voluto rispondere ovviamente a tutte le domande come, ad esempio, perché non sia ancora andata ai domiciliari, concessi peraltro per merito di questo governo. Quindi noi ci troviamo la Salis che fa campagna elettorale e che la sinistra considera un araldo dei suoi principi perché “la storia è dalla sua parte”, ovvero dalla parte delle professoresse accusate di girare per il mondo con un manganello a manganellare dei presunti nazisti.

Dalla Zuppa di Porro del 19 maggio 2024

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