E menomale che erano dei bravi ragazzi, educati ed ecoambientalisti. I resti del rave party, tenutosi lo scorso weekend a Modena, non sono solamente quelli di un capannone ripulito da cima a fondo dopo la fine delle danze; ma nascondono un’altra verità, che rappresenta pienamente lo spirito di queste manifestazioni improvvisate: abusivismo, teppismo e anarchia.
“Danni per 15mila euro”
Stiamo parlando del caso di Mauro Bompani, cittadino modenese titolare di un capannone e di una casa, a pochi metri dal luogo in cui si è tenuto il rave. Le telecamere di Sky Tg24 sono andate sul posto e hanno ripreso un fondo devastato, imbrattato, con le mura degli immobili che sono state ricoperte di scritte da cima a fondo: “Avevamo cambiato la serratura [dell’abitazione] giusto due mesi fa e hanno sfondato la porta”, afferma il titolare della struttura. E ancora: “Solo per ripulire serviranno 10 o 15mila euro”, a cui si aggiunge anche la distruzione del cancello automatico che delimitava la proprietà privata.
Le riprese sono a dir poco eloquenti. C’è di tutto: divani e materassi abbandonati, bottiglie di birra, cartacce in tutta l’area, addirittura bambole appese con mollette sugli alberi. Uno spettacolo indegno, che sbugiarda il mondo radical e progressista, da giorni il principale paladino dei partecipanti all’evento clandestino.
Fate vedere a Letta, Murgia, Serracchiani questo video: #ottoemezzo #rave pic.twitter.com/upRjQenP6C
— Marco Dreosto (@MarcoDreosto) November 1, 2022
Il delirio della Murgia sui rave party
Simbolico è stato il caso di Michela Murgia, che dalle reti di Otto e Mezzo ha definito l’intervento delle forze dell’ordine da “stato di polizia”: “Io penso che l’obiettivo non siano i rave party, ma è l’idea di dare un segnale di stop alla tolleranza a tutto quello che si avvicina a una visione del mondo alternativa”, ha affermato la commentatrice.
Ma le riprese non lasciano scampo: i rave party rappresentano una bomba esplosiva per l’incolumità sociale e pubblica. Oltre alle devastazioni appena citate, ricordiamo i casi dello scorso anno, rispettivamente a Viterbo e Torino, dove il bollettino finale contava la morte di una persona ed il ferimento di tre agenti di polizia. A ciò, ovviamente, si aggiunge il fortissimo peso economico che dovrà sopportare Mauro Bompani, a cui (speriamo!) la sinistra si associ e riconosca l’atteggiamento teppistico e delinquenziale dei raver.
“Non rimangano impuniti”
Nel frattempo sono 1400 i partecipanti identificati, mentre 14 gli organizzatori già denunciati. Il sequestro dei dispositivi audio ammonta ad un valore pari a 150mila euro. E arriva anche il grido del cittadino modenese: “Non penso che i decreti-legge possano evitare cose di questo tipo”, ma possono agire affinché “queste persone non rimangano impunite“. Insomma, l’obiettivo delle nuove norme messe in campo dal governo sarà quello di creare un fenomeno di deterrenza, rispetto ad eventi che si traducono come veri e propri spazi franchi. Chissà se la sinistra riuscirà a comprenderlo, ma pare che dovrà essere assolta (ancora una volta) per non aver compreso il fatto.
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Matteo Milanesi, 3 novembre 2022