Politica

La sinistra se ne faccia una ragione: il popolo vi schifa

Si rassegneranno a insistere su un popolo che non li vuole né li ha mai voluti?

comunisti © mammuth tramite Canva.com

Se non fossero cavalcature del diavolo farebbero quasi pena, i comunisti o come altro si chiamino adesso (anche il diavolo cambia spesso maschera, infatti, ma è sempre lui: dai suoi frutti lo riconoscerete, come dice il Vangelo). Infatti, ogni volta che sono a un passo dal potere interviene qualcosa a guastar loro la festa. Il diavolo, infatti, fa le pentole ma i coperchi li fa sempre qualcun altro. Se ricordate, a un anno dalla sua morte, il buon Berlusconi li chiamava col loro nome: comunisti. Qualche testa d’uovo tra i suoi consiglieri lo convinse a smetterla perché così facendo perdeva immagine e voti. Ma era proprio in funzione anticomunista che gli italiani glieli avevano dati, i voti.

Infatti, se ci fate caso, questo Paese non ha mai votato per qualcuno ma contro qualcun altro: loro. Cominciarono all’indomani di Lenin, e l’Italia ebbe il suo “biennio rosso”. Ma sorse Mussolini e per vent’anni dovettero mordere il freno. Poi, finita la guerra, scatenarono quella civile ma il fatidico 18 aprile gli italiani votarono in massa contro di loro. Soprattutto le donne (delle quali oggi, ennesima giravolta, fanno i paladini). Dopo il ventennio fascista, quello democristiano. E finalmente fu il (loro) Sessantotto, con i (con)seguenti Anni di Piombo. Al grido di “stai con noi con le buone o ci starai con le cattive”, arrivarono al famoso 34% di Berlinguer e a sfiorare l’agognato potere. Ma spuntò Craxi e scassò loro le uova nel paniere.

Da qui l’odio mortale e il dover ricominciare a tessere con pazienza la trama. La nuova occasione venne quando gli americani decisero di chiudere il conto ai democristiani e ai socialisti colpevoli di filoarabismo e Sigonella. E fu Mani Pulite, che risparmiò solo loro. Eggià: ormai l’Urss era crollata, la sinistra americana si accorse che il loro era il partito meglio organizzato, compatto e radicato sul territorio ma ora in cerca di riferimenti. Ma nemmeno il diavolo in persona avrebbe potuto immaginare che un imprenditore, Berlusconi, in soli due mesi avrebbe mandato a gambe all’aria il paziente e faticoso progetto. In due mesi – chi l’avrebbe detto? – quello si inventò un partito e vinse pure le elezioni. Avrebbe potuto farlo se gli italiani non lo avessero accolto con insperato sollievo? E ancora una volta il diavolo rimase scornato.

Nelle Case del Popolo lo slogan trinariciuto era: il Berlusca ha vinto perché ha le televisioni. Con ciò dando dei beoti agli italiani, e pazienza se le tivù del Cavaliere davano solo Drive In e le ragazze coccodè. La Guerra dei Vent’Anni contro Berlusconi è cosa nota. Condotta con tutti i mezzi, perfino i souvenir milanesi tirati in faccia. Craxi morto in esilio, Moro sparato, Andreotti bruciato in un processo decennale, Berlusconi costretto ai lavori socialmente utili. E, intanto, inciuci, magistrati “democratici”, trucchetti di Palazzo, presidenti amici, governi “tecnici”. Infine, quando finalmente al popolo italiano fu concesso di votare, la solita valanga. Su Giorgia. La quale, andando previamente a mettersi d’accordo con gli americani, soffiò loro la sedia da sotto le terga. E dovettero ricominciare coi nani, ballerine, antifascismo e solita roba. Il diavolo è monotono. Si rassegneranno a insistere su un popolo che non li vuole né li ha mai voluti? No, perché non sanno fare altro. La guerra continua. Cadrà Giorgia? Forse sì, prima o poi, chissà. Ma spunterà qualcun altro, come la storia insegna. Ecco perché quasi quasi mi fanno pena. Ma sì, il diavolo in fondo è ridicolo.

Rino Camilleri, 14 giugno 2024

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