Politica

La sinistra soffia sul fuoco, Salvini fa bene a cercare la pace - Seconda parte

Questa volta non si è trattato nemmeno di un gioco tanto occulto. Mentre la destra si trastullava in ingenui, va detto, tatticismi interni, questa sinistra profonda preparava senza pudore le polpette avvelenate: filmava esponenti di Fratelli d’Italia, faceva uscire a puntate (prima solo la parte conveniente) indiscrezioni su una notte brava ma non penalmente rilevante  del capo della comunicazione della Lega paventando chissà quali giri di illeciti, approfittava come una iena di una aggressione neofascista (non abbiamo problemi a usare il termine) alla Cgil di quattro e isolati facinorosi che avrebbero dovuto stare in galera o comunque messi in condizione di non fare quello che avevano pubblicamente annunciato di fare. La stessa Cgil, a cui è giusto che vada tutta la solidarietà, ha poi promosso una manifestazione di parte proprio il giorno di una nuova vigilia elettorale, ovvero come gettare altra benzina sul fuoco!

Bene, perciò, ha fatto Matteo Salvini a recarsi (a nome di tutto il centrodestra) da Draghi e a porre il problema nei termini giusti: non ci potrà essere vera ripartenza e ristrutturazione del Paese (che è poi la missione del presidente del Consiglio) se c’è chi fomenta odio e divisione nel Paese. Non accettando il terreno dello scontro imposto dall’avversario, Salvini ha dimostrato di avere più di altri quella dimensione istituzionale, oltre che politica, che oggi si richiede a un leader.  Speriamo che qualcosa si muova, per il bene del Paese.

Corrado Ocone, 14 ottobre 2021

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