Politica

La sinistra sogna l’Urss: “Fate la spia sui rifiuti dei vicini di casa”

“Il tuo vicino di casa fa bene la differenziata?”: la genialata che a Verona spinge i cittadini a fare le spie

rifiuti verona questionario © D-Keine e RitaE tramite Canva.com

A Verona forse c’è ancora qualcuno che sogna l’Unione Sovietica. L’amministrazione di sinistra guidata dall’ex calciatore Damiano Tommasi, in carica dal 29 giugno del 2022, non ha apportato grandi benefici. Anzi. La città è sempre più degradata, sporca e insicura. A proposito di sporcizia, gettare la spazzatura è sempre più delicato: il pericolo è infatti quello di essere controllati e spiati. Il riferimento è al questionario recapitato ai cittadini veronesi che contiene un clamoroso attacco alla privacy… in stile Urss.

In questi giorni, nelle caselle e-mail dei cittadini di Verona sta arrivando un documento sulla raccolta dei rifiuti. Si tratta di un questionario frutto di un accordo tra Amia, Solori (la società che riscuote la tassa sui rifiuti) e il Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Verona che ricorda molto da vicino i meccanismi adoperati dai sovietici per spingere i cittadini a denunciare il compagno disobbediente ai diktat del regime: sono infatti previste una serie di domande per capire cosa ne pensano i veronesi di come viene svolta e come può migliorare il sistema di raccolta. Ma soprattutto viene chiesto ai cittadini di giudicare il comportamento dei propri vicini di casa in tema di raccolta differenziata.

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Il questionario recapitato ai veronesi comprende domande esplicite su sesso, età, titolo di studio, professione, stato civile, numero di componenti del nucleo familiare per fasce d’età e reddito mensile netto della famiglia. Impossibile non sollevare dubbi sull’anonimato garantito. Il centrodestra è sul piede di guerra ed è impossibile non condividere le preoccupazioni per la svolta sovietica: “Il questionario chiede di… fare la spia sui propri vicini di casa. E lo chiede anche a chi vive nelle frazioni comunali più piccole, dove si è più facilmente identificabili: un metodo che ricorda metodi, periodi storici e regimi non proprio democratici”, le parole del consigliere regionale e comunale Daniele Polato di Fratelli d’Italia.

Le domande riportate da Libero sono un attacco alla privacy, ma soprattutto sono imbarazzanti. “Nell’ultima settimana, Le è capitato di vedere nel cassonetto del secco non riciclabile materiale che poteva essere riciclato, ad esempio: plastica, vetro, umido, carta o lattine?”, il quesito per apprendisti delatori. Lecito domandarsi quale sia l’obiettivo di questa operazione, più ideologica che utile, come del resto molti degli interventi dell’amministrazione dem. In altri termini, chi governa a Verona preferisce cercare aspiranti spie anziché occuparsi dei problemi reali della città. Un film già visto.

Massimo Balsamo, 19 gennaio 2024