“Come mi fa incazzare!!!”. Renato Pozzetto scansate quando uno s’imbatte in questa Elly Schlein, artefatta, indisponente, diciamolo, già dal nome: sarebbe la vice di Stefano Bonaccini in Emilia Romagna dal curriculum esemplare: “nipote di avvocato antifascista”, e mecojoni, figlia di professori universitari, diplomata laureata, ha partecipato “come volontaria”, cioè presumibilmente volantinante, alle campagne di Barack Obama, ha militato in Possibile, sai che fantasia, copiato dal Podemos spagnolo, olè, formazione a sinistra del Partito Pariolino Democratico, ha fondato una associazione universitaria “Progrè”, s’è inventata il movimento protosardinesco OccupyPD, tutto un progetto già dal nome. Infine il Pd ha occupato lei e l’ha prima spedita all’Europarlamento, poi, giustamente, in seconda del governatore emilianoromagnolo Bonaccini.
La vaghezza al potere, al podere, al Podemos, roba che la sbomballata di Nanni Moretti, “faccio cose vedo gente” al confronto ha la concretezza di una muratora.
“Come mi fa incazzare!” il fancazzismo ammantato di ideologia, foderato nelle lenzuola di una famiglia altoborghese: una così, che ha fatto documentari sui migranti e promosso gli stati generali “promigrè” (il documentario solidale è un must del fancazzismo globalista), ma non ha mai servito manco un caffè a quattro amici al bar, ovviamente pontifica nel suo mistofrutta di vaghezza fra La grande bellezza di Sorrentino e la Emilia paranoica di Lindo Ferretti, anche se lei si definisce in quota a “Emilia Coraggiosa”, per cosa non si sa, ennesima formazione di finta fronda in realtà di puntello al Pd che, secondo la prima delle sue fisse, Elly vorrebbe implacabilmente superare, ridefinire, rinnovare, ricostruire: nel frattempo, hic manebimus optime.
Sempre accuratamente sciamannata, poiché anche l’occhio vuole la sua parte, Elly è la nostra Carola terra-terra: poco avvezza alle carrette Ong, molto ai carrozzoni della burocrazia di potere. E per far che? Sentitela qui, fresca fresca dagli staterelli generali romani degli “invisibili” di Souhamoro: “Sì, c’è bisogno di ascoltare le spinte che si stanno muovendo spontaneamente nella società. Nelle piazze di queste ultimi mesi ci sono le stesse speranze e un filo rosso le lega, da quella degli “Invisibili” a Roma…” bla, bla, bla, Elly, sei capace solo di fare blabla; gl’invisibili a Roma sono i povericristi o poveridiavoli che affogano nella merda, non i clandestini che sequestrano un’onda di ritorno di traffico scaricandogli addosso i monopattini elettrici. Schlein è figlia del suo tempo per quanto riguarda il carrierismo effimero, le vaghe stelle dell’orsa polare, cioè il Pd di potere più che di Podemos, ma quanto a idee è inchiodata a quaranta, cinquanta, settant’anni fa: è una donna (se non si offende) novecentesca, la sua idea di progresso è sempre quella di un comunismo tarlato, col muffoso giochetto di sostituire la lotta migrante a quella di classe, ormai inservibile, e di insufflare la rivoluzione non più per via proletaria, oppure per quella retta “del buco del culo”, come pretendeva Aldo Nove, poeta, ma per via Verde: il florilegio di monumentali cazzate non deflette dalle scemenze di allora e di sempre, la vaghezza lascia il posto ad una nube tossica di fumisterie senza corpo, senza logica, senza senso.
“Svolta ecologica: azzeramento dei rifiuti e zero consumo di suolo”; “azzeramento dei rifiuti, soprattutto di quelli che vanno in discarica o al termovalorizzatore”, “messa in sicurezza del nel territorio dal dissesto”. “Dare una svolta agli investimenti di qui in avanti per superare le contraddizioni del passato”. In che senso?, domanderebbe Mimmo; e allungaje er Piddì, e accorciaje er Piddì, io je lo tajerei ‘sto Piddì. Come, dove, con quali risorse, per quali strategie Elly non dice, non conta, siamo solo noi, quelli che non hanno una vita regolare, che stan sempre in campagna elettorale, sempre meglio che lavorare, un Movimento per te, non te l’aspettavi eh!
Madonna dell’Altomare, aiutaci tu. Se l’ambientalismo è di destra, come ricorda Francesco Giubilei in un recente saggio, il gretinismo e l’ellynismo sono di sinistra ovvero, come diceva Frank Zappa: siamo qui per far soldi. Ma non è vero che la sinistra attuale è come il cocomero, verde di fuori, rossa di dentro: è come il vermouth, sempre il solito Rosso Antico.
Nell’ecologismo paranoico di Greta (patinato), di Carola (trasandato), di Elly (patinato-trasandato, una sintesi hegeliana) non c’è spazio per l’individuo dentro la natura, per Rohtbard, per l’ambientalismo non ecologista francescano, per una problematizzazione culturale: è tutto girotondino, marcondirondirondello, “imagine all the people”, l’inno populistico marxista di Lennon, l’unico individuo possibile è l’Io di chi lo propala, tutto il resto è fuffa non riciclabile, disastro non quantificabile, plebe da incriminare e leninisticamente dirigere, regolare. “Come mi fa incazzare!”.
Radicalismo onirico per le masse, trampolino di lancio per nuove mirabolanti avventure di montagne verdi di fregnacce. Che a sentirla concionare, Elly, vien da sbottare, all’anconetana (non del Ruzante): “Ma che c’hai in tella testa: la renella?”. La renella, la sabbietta del mare. Ma Elly invece di sale in zucca ne ha: la renella la butta negli occhi di sardine, centri sociali e rottami rossoantichi, la sua base professionale. Schlein non ha mai lavorato né mai lavorerà, di ambiente non sa niente, del resto invece pure: dalle parti del Pd è il curriculum perfetto, si può diventare governatora, parlamentara, ministra, presidenta, di tutta di più. Sempre tenendo presente la infallibile cura Pozzetto dopo l’incazzatura.
E se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e più fragrante, dai il voto alla tua Elly che non cambierà mai niente; ma che disperazione, nasce da una distrazione, era un gioco non era un fuoco; non piangere salame dai capelli verde rame è solo un gioco e non un fuoco; lo sai che lotta, Elly lotta veramente…
Max Del Papa, 6 luglio 2020