Ehi? C’è nessuno? Toc toc? Berilli? Bersani? Birilli? Batacchi? Burloni? Balordi? C’è posta per voi. Voi, sì, che vedete i fascisti arrampicarsi sui muri, li vedete come Greta vede la CO2, sì proprio voi: c’è un messaggio che vi riguarda: ricordate il ragazzino massacrato a Trento perché figlio dell’esponente di destra Emilio Giuliana? Beh, non ci crederete: è stato uno dei vostri. Per dire uno della galassia antagonista che vi piace coccolare, uno del centro sociale Bruno, tra i più famigerati non solo nel Trentino. Ma questo sicuramente lo sapevate già. Tacete tutti perché lo sapete.
Insomma, il fatto è questo, un ventitreenne del centro sociale, per forza di cose pregiudicato, trova uno di 16 anni e lo riempie di botte, lo manda all’ospedale apostrofandolo, “fascista!”. Sembra di sentire voialtri, eh? Allora? Dove state tutti adesso? Professoressa Savino, com’era la storia del fascismo diciannovista di nuovo alla porta? L’emergenza democratica? Presidi milanesi e di tutta Italia, uniti nell’antifà militante, con le vostre belle letterine da comunisti, quelli che sempre siete stati, cresciuti e invecchiati nella nube rossa dell’ignoranza a pugno chiuso, che fate? Non vergate? E voi, intellettuali dei miei coglioni, parassiti sempre pronti a saltare da un carro all’altro, basta che ci sia posto? Dove siete? A presidiare la sede del Pd? Quella della Rai? A leccare dove passa Elly Schlein?
Ora, non è che una rondine faccia primavera, l’aggressione di un balordo a un ragazzino va presa per quella che è. Siete voi, però, a creare sempre la mistificazione dal nulla, per cui la faccenda è molto semplice: o ve la fate finita, o accettate, onestamente, anche per voi è geneticamente impossibile, che litigi e risse e scazzi tra giovani sempre sono stati e sempre saranno (anche se la storia di Trento è pura vigliaccata comunista da centro sociale), o sparite, fagocitati da voi stessi. Non è possibile che dalle vostre parti si reagisca sempre, puntualmente, col fascismo che non passa ad ogni pretesto infantile. Dai, su, non potete fare sul serio. Voi sapete, come lo sappiamo noi, come sanno tutti, che se ci mettiamo a compilare la statistica delle aggressioni, delle botte, degli attentati, delle minacce, delle intimidazioni, l’ur comunismo è molto più ur dell’ur fascismo. Per la semplice ragione che la rete dei centri sociali nell’alone eversivo e sovversivo, di quelli che piacciono al sindaco romano e al suo assessore alle politiche abitative, ma pure agli omologhi milanesi, che ne traggono tossica linfa elettorale, è infinitamente più estesa, coordinata e organizzata. E coccolata. E sovvenzionata. E agevolata. E mantenuta nell’illegalità.
Voi però dovete sapere anche che la vostra protervia è al capolinea: ogni civiltà, questa è storia nota, nasce, arriva all’apogeo e poi si ingobbisce e sparisce; la vostra subciviltà, fondata sull’aggressione e sul ricatto morale, è durata ottant’anni, anche troppo: è finita, andata, chiuso, la gente, che poi è quella che vota, se ancora vota, non vi segue più. Lo vedete questo, lo capite. Voi vi eccitate tra di voi, ma siete un meteorite sfuggito al sistema solare. Voi pensate di tenere sotto scacco Giorgia Meloni con l’accusa perenne, “fascista”, “ducetta”, ma il fatto è che non è lei tanto a fregarsene, mussolinianamente: è il resto del paese, la scelga o no. Perché le pippe non fanno pane e nemmeno voti.
Voi brindate, sollevati, perché la Cassazione francese blinda a vita i vostri vecchi amici bierre, pac, lottacontinua, e con loro certi piccoli inconfessabili segreti, ve la ridete come quel Chicco Galmozzi, ma questa robaccia poi vi torna addosso come il più squallido dei karma. Non dubitate. Avete preso una ricca arrogante per farle spostare il partito su posizioni massimaliste ed estremiste: ma chi ci casca, chi ci crede? Voi, che avete sposato la grande finanza, gli affari loschissimi in Europa, le borse di coccodrillo insieme alle lacrime, voi che avete creato un regime sanitario allucinante, dalla parte dei poveri? Voi, antifascisti? Voi partito di massa? Massa di stronzate e di falsità, certamente. Anche di viltà, perché continuare a rompere i coglioni per giorni e settimane su una rissa tra studenti – e sarebbe da discutere chi l’abbia fomentata, peraltro – e poi torturare i colleghi insegnanti che non si prestano alla farsa, e sbavare al fascismo quando avete comandato per oltre un decennio senza uno straccio di consultazione popolare, avete invaso i media, le istituzioni, la magistratura, su su fino al Colle, beh, e poi tacere su un’aggressione inversa, ma plateale, beh, tutto questo supera le colonne d’Ercole del grottesco per arrivare direttamente nel cialtrone.
L’Ansa si è precipitata, per completezza dell’informazione, a riportare, quasi avallandola, la versione del centro sociale Bruno: le vittime siamo noi, quelli provocati siamo noi. Eddai, essu, ma chi ci crede più. Comunque va bene, fanno bene anche all’Ansa, si arrivi pure fino in fondo, almeno non ci saranno più alibi. A Trento, con epicentro il suddetto centro sociale Bruno, c’è – raccontato con dovizia di sentenze dalla giornalista Francesca Totolo nel suo Emergenza antifascismo – un antagonismo anarcoide che allarma le forze di sicurezza da abbondanti dieci anni con tanto di imboscamento di terroristi spagnoli, aggressioni alla polizia, a esponenti di centri sociali di estrema destra, attentati dinamitardi e bombaroli. Poi fate come vi pare, compagni, ma diremmo che la vostra parabola, Meloni o non Meloni, finisce qui: per eccesso di voi stessi, per overdose di volante rossa.
Max Del Papa, 29 marzo 2023