La soffiata di Travaglio su Meloni: “Ci saranno delle trappole…”

Il direttore del Fatto Quotidiano: “Se asseconda l’establishment è salva, altrimenti…”

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marco travaglio

Noi l’avevamo notato già ieri. L’editoriale di Marco Travaglio era la vera notizia della giornata, al netto della tragedia del naufragio di Palermo, delle questioni internazionali e della convention democratica per l’investitura di Kamala Harris. Di sicuro era la notizie estiva più succulenta: il direttore del Fatto Quotidiano, giornale “grillino” per eccellenza, s’è riscoperto meloniano e oggi ha confermato al Corriere della Sera che considera la premier “una tipa sveglia” e soprattutto “simpatica”.

Marco Travaglio sottolinea che sia Meloni che l’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte condividono una particolarità: entrambi “sono stati gli unici due presidenti del Consiglio ad essere arrivati a Palazzo Chigi senza la cooptazione dei poteri forti”. Questo non vuol dire che ne approvi l’azione di governo, di cui il direttore non condivide “nulla o quasi”. E infatti Travaglio si dice sorpreso dal fatto che, una volta divenuta Presidente del Consiglio, Meloni non abbia dato seguito a questa sua caratteristica d’outsider, avendo promesso fedeltà “agli americani, all’Europa, a tutti quelli che ha dipinto come poteri forti”.

Inoltre, il giornalista commenta l’episodio in cui Meloni ha votato contro Ursula von der Leyen, la Presidente della Commissione europea uscente, evidenziando come la critica sia stata inesorabile a seguito di tale scelta. Travaglio osserva che “Meloni è sempre sotto esame”: “Se asseconda l’establishment è salva, altrimenti le saranno ordite una serie di trappole“.

Riguardo al suo rapporto personale con la premier, Travaglio rivela di averla incontrata circa 15 anni fa e di aver avuto un rapporto da giornalista, trovandola piuttosto simpatica. Ammette inoltre che i loro ultimi incontri non hanno riguardato questioni politiche, ma siano stati incentrati su inviti a eventi pubblici come la Festa del Fatto. “Devo dire che mi è molto simpatica – spiega il giornalista – Ha rotto con Berlusconi ai tempi del Pdl, per fondare un suo partito, sganciandosi così dal governo Letta-Alfano. Si è sempre mossa nel segno della coerenza tenendosi a debita distanza dalle manovre di palazzo”.

Marco Travaglio non nasconde le sue aspettative mancate in vista di una discontinuità che non si è verificata sotto il governo Meloni. Sintesi: Giorgia “è una persona perbene che sta facendo male”. Però non va neppure bastonata. “Non c’è stata alcuna carezza da parte mia. Scrivo sempre quello che penso. E soprattutto sostengo con forza che ci si debba confrontare con tutti quelli con cui non siamo d’accordo”.

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