La soffiata e il dubbio: Molinari cacciato perché ebreo?

Le indiscrezioni sull’addio dell’ormai ex direttore di Repubblica. Al suo posto Mario Orfeo

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maurizio molinari la repubblica

Si arricchisce di nuovi succulenti dettagli la telenovela Repubblica-Molinari. L’ormai ex direttore del quotidiano appartenente al Gruppo Editoriale Gedi, recentemente silurato dalla direzione per fare posto a Mario Orfeo, potrebbe aver pagato a caro prezzo la sua eccessiva filo-israelianità. Secondo alcune indiscrezioni trapelate da fonti vicine al quotidiano di proprietà della famiglia Elkann, le notevoli differenze di vedute relative alla questione israelo-palestinese avrebbero innescato un violento cortocircuito tra direzione e redazione che si sarebbe poi rivelato letale per Maurizio Molinari, declassato suo malgrado a semplice editorialista perché considerato “ebreo non meritevole”, come si legge dalle colonne del Riformista.

Ovverosia, un ebreo (Molinari nasce da una famiglia ebraica) non disposto a perorare la tesi, tanto cara ai progressisti vicini alla galassia di Repubblica, secondo cui Israele sarebbe uno Stato-canaglia che da decenni usurpa ingiustamente la terra altrui e da un anno a questa parte sta compendio un autentico genocidio ai danni dell’inerme popolo palestinese. In pratica, perché Molinari potesse essere gradito a cronisti e lettori di Repubblica, avrebbe dovuto spostare la linea editoriale del “suo” quotidiano per schiacciarsi su posizioni dichiaratamente filopalestinesi e condannare convintamente i “crimini di guerra” commessi dal “regime israeliano” guidato dal macellaio Bibi Netanyahu.

Lo schema è semplice: se ti conformi alle logiche anti-israeliane e accogli senza tentennamenti la narrazione propagandata da intellettuali e giornalisti Pro Pal, allora puoi tranquillamente essere considerato “soggetto meritevole”, anche se ebreo. Basta paragonare Netanyahu a Hitler e Israele alla Germania nazista e il gioco è fatto. Tutti pronti a spellarsi le mani per gli applausi, ad appuntare al petto medaglie auree al valor civile e conferire prestigiosissimi attestati di meritevolezza. Contrariamente, ecco scattare prontamente la tagliola antisemita con l’infamante accusa di voler assecondare i progetti criminali del regime sionista. Semplice, no? Sarà andata così anche nel caso di Maurizio Molinari?

Salvatore Di Bartolo, 7 ottobre 2024

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