2. A diffondere il virus, ormai lo hanno capito persino le pietre, non sono i non vaccinati. Anzi, il contributo principale lo stanno offrendo, per vari motivi, proprio i vaccinati.
In primo luogo, perché sono la stragrande maggioranza e, con varianti che ormai da mesi bucano lo scudo del farmaco, è logico che siano loro i vettori del Sars-Cov-2.
In secondo luogo, perché alcuni di loro, specialmente prima dell’ultima ondata, avevano decisamente abbassato la guardia, a causa di una comunicazione colpevolmente propagandistica, che li aveva convinti di poter tornare alla normalità dopo le iniezioni. Sarebbe anche possibile, finendola con la psicosi da bollettino dei contagi; ma se la chimera che, nonostante tutto, ci ostiniamo a inseguire, è il Covid zero, allora come mai siamo arrivati a proclamare, urbi et orbi, che “tra vaccinati ci toglieremo le mascherine”?
Qualcuno voleva fare pubblicità alla presunta panacea e il metodo gli si è ritorto contro? Che siano proprio gli inoculati i veri “untori”, d’altronde, non lo sostiene mica il sito di Nicola Porro. Lo confermano vari esperti, come Andrea Crisanti e addirittura la professoressa Anna Teresa Palamara, direttore di Malattie infettive all’Iss, la quale, sentita dal Tg5, ha spiegato: “La variante sta colpendo soprattutto persone vaccinate e soprattutto persone vaccinate con la terza dose”. Ad esempio, il televirologo Massimo Galli, contagiato in un conviviale con tutti trivaccinati. Il prof se l’è vista pure brutta ed è stato curato con i monoclonali.
Insomma, quella di Sileri è stata una sparata sgradevole sul piano politico e sgangherata dal punto di vista medico. Alla faccia del governo che “segue la scienza”.