Quando uno vuole farsi del male da solo, il modo migliore è cavalcare una battaglia dal forte richiamo mediatico pur sapendo di nascondere nell’armadio un paio di scheletri imbarazzanti. È quello che è successo a tal Aurora James, stilista americana, assurta agli onori delle cronache nei giorni scorsi per aver disegnato di sua mano il vestito indossato da Alexandra Ocasio-Cortez al Met Gala di New York. Ricordate? Abito bianco senza spalline con tanto di messaggio stampato a caratteri cubitali sulla schiena: “Tax the rich”, tassare i ricchi. Una sorta di manifesto politico sbandierato dalla deputata radical americana.
Tutto molto bello. Con però un paio di note stonate. La prima, come abbiamo avuto già modo di segnalare, è l’ipocrisia di chi si presenta vestita con un abito costoso ad un Gala esclusivo da 35mila euro a ingresso, chiedendo di tassare i ricconi che vi partecipano. L’altra steccata, emersa in queste ore, riguarda invece la povera (si fa per dire) Aurora James. La stilista, che fa coppia col milionario Benjamin Brofman ed è neo proprietaria di un villone da 1,6 milioni di dollari nella popolarissima Hollywood, pare si sia “dimenticata” (anche qui, si fa per dire) di pagare le tasse.
Per il New York Post la sua compagnia ha avuto contenziosi per 14.798 dollari col fisco di New York e altri 103.220 con l’Internal Revenue Service. La maggior parte degli arretrati, che risalgono al 2019-2019, fanno capo alla Cultural Brokerage Agency, una srl nata nel 2011 che fa da società madre al marchio di moda Brother Vellies. Si tratta di spiccioli, va detto, soprattutto per chi s’è trovata con l’impiccio di arredare una supervilla nel quartiere delle élite. Ma a rendere ancor più imbarazzante il quadro ci sono altri dettagli: sempre secondo il New York Post, infatti, la società di Aurora James avrebbe ricevuto 41.666 dollari di aiuti durante l’emergenza pandemica (da “tassa i ricchi” a “ristora i ricchi”) e nel corso degli anni avrebbe collezionato alcune cause legali per il mancato pagamento dei benefit ai dipendenti.
Dopo il Gala, James aveva pubblicato su Instagram una foto con l’ormai famoso vestito. “La moda è uno strumento per esprimerci, condividere le nostre identità culturali e sfidare idee e norme – aveva detto – Come donna di colore, che è anche stilista di moda, attivista e proprietaria di una piccola impresa, lavorare con Cortez per creare questo vestito e questo messaggio in questo particolare momento è stato incredibilmente importante”. Ecco: forse prima di mettere la firma sulla campagna della bella deputata dem avrebbe fatto bene a rendersi conto dei propri vizietti fiscali. Perché si fa presto a chiedere le tasse sul conto in banca degli altri. Così come a predicare bene e per poi razzolare male.