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Guerra in Medio Oriente

“La strage di Hamas? Propaganda israeliana”. Le frasi choc a La7

Hanan Ashrawi, storica figura palestinese, ospite di Lilli Gruber: nessuna polemica come per l’intervista a Lavrov

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Proviamo a rinfrescarvi la memoria: ricordate le innumerevoli polemiche contro Mediaset quando, nel pieno della guerra in Ucraina, Giuseppe Brindisi intervistò il ministro degli Esteri di Mosca, Sergej Lavrov, a Zona Bianca? Lo ricordate? Ripensate alle accuse di filoputinismo, di “onta per l’Italia” (Enrico Letta), di aver messo “in pericolo la sicurezza” (Enrico Borghi) eccetera eccetera eccetera. Bene. Ora dimenticate tutto. Perché ieri sera su La7 (guai a toccare La7) è successo qualcosa di uguale identico, solo su Israele e la Palestina, ma nessuno ha osato protestare.

Ospite a Otto e Mezzo con Lilli Gruber c’era Hanan Ashrawi, storica figura del processo di pace israelo-palestinese negli anni ’90. Non entreremo nel dettaglio delle opinioni espresse dalla dottoressa in merito ai trattati firmati in passato, all’ipotesi di “due popoli due Stati”, all’annosa questione dei territori occupati e dell’autodeterminazione dei popoli. Occupiamoci solo di quanto successo dal 7 ottobre in poi quando, serve forse ricordarlo, un gruppo di terroristi è penetrato nelle case di civili inermi e ha ucciso, sgozzato, massacrato intere famiglie disarmate. Ad oggi si contano circa 1300 vittime.

Hanan Ashrawi, che dovrebbe essere una moderata, si dice innanzitutto sicura che a bombardare l’ospedale di Gaza sia stata Israele. Ne è “sicura” anche se non spiega perché. A sostegno della sue tesi afferma solo che “in passato” la “propaganda israeliana” è solita operare in questo modo: colpisce, finge di indagare, costruisce prove che la auto-assolve e chiude il caso. E i video dei missili che partono da Gaza e sembrano fare cilecca? E il cratere del bombardamento che non c’è? E l’ospedale ancora in piedi? Non contano, per Ashrawi: “Probabilmente (sic!) né Hamas né la Jihad avrebbero la capacità e le strutture per portare avanti un’esplosione di questa portata”. Prove a sostegno? Zero. Il che non permette agli osservatori “esterni” di farsi un’idea di quanto possa essere davvero successo: ad oggi abbiamo la versione israeliana, dettagliata e carica di documenti, e la parola di Hamas, senza uno straccio di prova.

Sia chiaro: per noi le interviste come queste vanno realizzate, perché sono documenti importanti come lo erano le domande poste da Brindisi a Lavrov. E Ashrawi ha tutto il diritto di attendere “un’indagine esterna”, magari dell’Onu, prima di addossare la colpa della strage dell’ospedale alla Jihad islamica. Ha pure il diritto, in un Paese democratico come il nostro, di affermare che “Israele uccide, distrugge e massacra”. Ciò che invece appare decisamente incomprensibile è la risposta della “moderata palestinese” ai questiti della Gruber sulla strage del 7 ottobre perpetrata da Hamas.

Ashrawi non condanna, anzi. Sembra giustificare quanto successo con la logica dell’odio scaccia odio. Domanda: come definirebbe quanto fatto da Hamas contro la popolazione civile israeliana? Risposta: “Bisogna mettere tutto in un contesto”. E cioè, bisogna considerare che dalla sua costituzione Israele “ha sempre compiuto massacri”, ha messo “Gaza sotto assedio infinito” e “uccide e distrugge nella totale impunità”. In sostanza, gli israeliani con le loro politiche “hanno portato in modo violento un gruppo militante a reagire“. Altra domanda: se la sente di condannare i crimini di guerra condotti da Hamas contro i civili? Risposta: “Chiedete ad un israeliano di condannare tutti gli omicidi compiuti durante l’occupazione”. Quindi, no. Non condanna i raid del 7 ottobre. Neppure i bambini uccisi, le teste mozzate e i corpi bruciati che si vedono in video e fotografie che hanno fatto il giro del mondo. “È solo propaganda”, dice Ashrawi, per di più “senza alcuna prova”. E vi lamentavate di Lavrov?

Franco Lodige, 19 ottobre 2023