Esteri

La strana storia della “Madonna di Mariupol” che tifa Putin

Il 9 marzo del 2022 foto di Marianna Vyshemirskaya fece il giro del mondo, diventando icona dell’aggressione russa

© DoroO tramite Canva.com

9 marzo 2022, sono passati pochi giorni dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina ordinata da Vladimir Putin: le truppe del Cremlino bombardano l’ospedale pediatrico di Mariupol per provare a mettere in ginocchio Zelensky. Scene di devastazione, macerie e sangue. Una foto diventa virale e fa il giro del web e dunque del mondo in poche ore: quella di un fotografo di Ap Evgeniy Maloletka (che vincerà il Pulitzer) che ritrae una donna con il pancione e gli occhi tristi mentre lascia il nosocomio. Quella donna è Marianna Vyshermirskaya, soprannominata la “Madonna di Mariupol”, simbolo dell’aggressione russa e della sofferenza dei civili. Ma oggi la stessa donna è considerata una miserabile traditrice a Kiev.

La “Madonna di Mariupol” vive felicemente tra Donetsk e Mosca ma soprattutto non ha mai nascosto di essere filorussa. A scatenare la rabbia dell’Ucraina intera è la sua campagna a favore di Vladimir Putin: la donna è infatti scesa in campo per raccogliere firme per la candidatura dell’attuale capo del Cremlino. “Per me questa scelta è ovvia, non vedo alcun motivo per cambiare. Nonostante le sanzioni e tutti i problemi, la Russia si sta sviluppando in modo dinamico. Protegge i suoi cittadini e lavora per rendere il domani migliore di ieri”, l’endorsement a favore del presidente russo che ha scatenato un’ondata di critiche e insulti da parte degli ucraini. Un grande assist per Mosca e per la sua narrazione distorta.

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Secondo quanto reso noto da Canale 24, la donna è stata nominata alla guida del Comitato per le iniziative sociali nella Fondazione Rodina (Patria), vicina al Cremlino. Tra i suoi compiti la realizzazione di video di propaganda sul restauro di Mariupol e interviste ai combattenti di Azov catturati. Una svolta per chi prima dello scoppio della guerra curava un discreto blog dedicato alla cosmesi. Come anticipato, le reazioni alla notizia sono state piuttosto muscolari: “Dio mi perdoni: è un peccato che non l’abbiano uccisa”, la rabbia di un’ucraina sui social network. Ma c’è qualcosa che nessuno potrà cancellare, nemmeno l’ormai ex “Madonna di Mariupol”: quelle immagini di devastazione a testimonianza delle tanti morti innocenti causate dalla guerra di Putin.

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