Curiosamente diventerà celebre, nei secoli dei secoli, non per i suoi meriti politici, e neppure letterari (fu un grande scrittore e un poeta raffinato) ma solo grazie al suo chef che sperimentò una cottura innovativa di una parte pregiata del manzo, al quale darà il suo nome.
Sono passati da allora 230 anni, ma siamo più o meno sempre lì. Qualche osmosi c’è stata fra le due sette. Per esempio, trent’anni fa la parte più elitaria dei “destri illiberali” decise di cambiare casacca e si impossessò di quella dei “sinistri” spingendo la parte povera di costoro nei recinti dei “destri”. Da allora al potere ci sono degli ex “destri” che si vergognano di esserlo e allora si spacciano per “sinistri” , pur continuando a fare politiche “destre”. Un mondo di gente strana quello delle élite.
Il visconte di Chateaubriand preso atto dell’età e degli acciacchi pare abbia detto: “Ho visto morire prima Luigi XVI, poi tutti i giacobini, quindi Napoleone Bonaparte, che ci faccio ancora in questo mondo?” Ragionamento impeccabile. Credo che quelli perbene della mia età che provano lo stesso disprezzo verso entrambe le sette, possano dire la stessa cosa, aggiornando solo i nomi.
Riccardo Ruggeri, 1° ottobre 2021