di Salvatore di Bartolo
La federazione politica di centrodestra non è più soltanto un’idea. Dopo mesi di ipotesi, trattative, conferme e smentite, il progetto federativo diviene finalmente realtà. A lanciarlo ci ha pensato il segretario della Lega Matteo Salvini, che a margine del comitato federale del Carroccio ha annunciato la nascita di ‘Prima l’Italia’, il cui esordio elettorale dovrebbe avvenire in Sicilia. Anzi, a Palermo, a voler essere più precisi.
Nel prossimo mese di giugno nel capoluogo siciliano si voterà per eleggere il successore di Leoluca Orlando, ed è proprio in occasione delle amministrative palermitane che dovrebbe tenersi a battesimo il disegno politico di Salvini. Un progetto che andrebbe poi a replicarsi su più larga scala alle elezioni regionali d’autunno, in cui lo stesso Matteo Salvini vorrebbe lanciare la candidatura di Nino Minardo, attuale segretario della Lega siciliana e designato dal leader leghista a diventare il successore di Nello Musumeci alla presidenza della Regione Siciliana.
Un complessa operazione elettorale, quella orchestrata dal numero uno della Lega, e già ‘benedetta’ da Silvio Berlusconi, che punta a ridisegnare il perimetro del centrodestra accogliendo al suo interno anche autonomisti siciliani, centristi e movimenti civici, con l’obiettivo dichiarato di costruire un modello il più moderato ed inclusivo possibile. Ed è proprio nell’ottica di superare le resistenze ideologiche di parte dell’elettorato siciliano nei confronti della Lega, che Matteo Salvini avrebbe deciso di puntare sul nuovo simbolo elettorale da presentare già dalle prossime amministrative.
Una svolta moderata, quindi, quella che ha voluto imprimere Matteo Salvini alla Lega siciliana, che ha già peraltro incassato il favore, oltre che dei già citati autonomisti siciliani, anche del segretario dell’Udc Lorenzo Cesa e del luogotenente di Berlusconi in Sicilia Gianfranco Micicchè.
Un disegno da cui invece resterebbero esclusi Fratelli d’Italia ed il Presidente della Regione Siciliana in carica Nello Musumeci, che dunque si troverebbero marginalizzati a destra e ‘trombati’ dai loro stessi alleati.
La ‘svolta moderata’ di Matteo Salvini tenderebbe altresì a determinare delle inevitabili ripercussioni anche a livello nazionale, sancendo un definitivo allontanamento del partito di Giorgia Meloni dagli (ormai quasi ex) alleati di coalizione, come peraltro recentemente confermato dall’attuale capogruppo alla Camera dei deputati di Fdi, Francesco Lollobrigida, che ha dichiarato senza mezzi termini che tale decisione comporterà ‘conseguenze altrove in Italia’, etichettando altresì il disegno salviniano come ‘un centrino’ piuttosto che una federazione di centrodestra.
Ciò che si prospetta è dunque una vera e propria rivoluzione nel centrodestra, con la formazione di un nuovo modello politico molto diverso da quello che abbiamo imparato a conoscere in questi ultimi anni. Una ‘federazione moderata’, in grado di fare sintesi ed accogliere al suo interno le diverse sensibilità politiche, ivi comprese quelle più orientate al centro, senza Fdi e con il segretario della Lega Matteo Salvini pronto a guidare la nuova coalizione con la benedizione di Silvio Berlusconi, che qualche giorno fa (in occasione del suo matrimonio simbolico con la deputata forzista Marta Fascina) ha già consegnato l’investitura al numero uno della Lega definendolo “l’unico vero leader in Italia”.
Il nuovo centrodestra è dunque già realtà: con Matteo Salvini sempre più leader, Giorgia Meloni sempre più isolata a destra, e la Sicilia pronta a confermarsi ancora una volta laboratorio politico nazionale.
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