Nel 1981, 4mila delegati da 150 Paesi si riunirono per due settimane a Nairobi per una conferenza dell’Onu con lo scopo di promuovere la transizione energetica dal petrolio al solare. Allora, si temeva l’arrivo di un periodo glaciale, più o meno imminente. Quasi mezzo secolo dopo, siamo terrorizzati per il riscaldamento globale che ci verrà scongiurato solo dalla transizione energetica in corso e che eliminerà presto (entro il 2050) il nostro bisogno di combustibili fossili. Ci dicono di aver fede in essa. Ce lo dicono Papa Francesco, Joe Biden, Ursula von der Leyen e Sergio Mattarella. Ma noi abbiamo fede solo in Dio: tutti gli altri devono fornirci i dati. E siccome non ce li forniscono, ve li forniamo noi, uno per ogni dito della mano.
1. Intanto, quella di transizione energetica è essenzialmente un’idea solo della Ue e degli Usa, nel complesso, di chi governa meno di 1 miliardo di noi. L’India, la Cina e gli altri dei rimanenti 7 miliardi del pianeta da quest’idea non sono neanche sfiorati. Al contrario, i numeri mostrano che solo la Cina e l’India – dove hanno in costruzione 30 GW nucleari – stanno costruendo quantità impressionanti di nuovi impianti a carbone: nei due Paesi sono 170 GW, una potenza 5 volte superiore a quella nucleare in costruzione.
2. Negli ultimi vent’anni, lungi dal diminuire, l’uso dei combustibili fossili da parte delle più grandi economie del mondo (Cina, India, Usa, Germania, Regno Unito e Giappone) è aumentato del 40%.
3. I dati ci dicono che Usa, Germania, Regno Unito e Giappone hanno diminuito le proprie emissioni di meno di 2 Giga-tonnellate/anno. Peccato che nello stesso periodo quelle di India e Cina siano aumentate di 9 Gt/anno! La sola Cina produce dal carbone più elettricità di quella prodotta da tutto il resto del mondo.
4. A fronte dell’aumentata energia da eolico e fotovoltaico degli ultimi 20 anni nel mondo, ottenuta sottraendo ai contribuenti del mondo oltre 4 trilioni di dollari, nello stesso periodo si è avuto un aumento più che triplo di energia da combustibili fossili.
5. Negli Usa nel 2023 hanno installato nuovi 6 GW di nuovi impianti eolici ottenendo una produzione elettrica del 2% in meno di quella dell’anno precedente: nel complesso, negli Usa, eolico e fotovoltaico ebbero dal 2022 al 2023 un incremento di 12 tera-wattora elettrici. Peccato che l’incremento di elettricità dal solo gas naturale fu di 115 TWh.
A dispetto di tutto quanto sopra, che dimostra in modo inequivocabile che non stiamo vivendo alcuna transizione energetica, i cosiddetti – chiamiamoli così – responsabili politici del nostro mondo occidentale e i mezzi di – chiamiamola così – informazione continuano a raccontare il contrario. Evidentemente son convinti che una bugia detta infinite volte si trasformi in verità. La verità, invece, è che non è in corso alcuna transizione energetica, che non ce ne sarà alcuna nel prossimo secolo e oltre, che essa non è neanche desiderabile e, infine, ogni tentativo di perseguirla è solo dannoso.
Quanto alla CO2 non dobbiamo temere di immetterne in atmosfera: essa non altera il clima – semplicemente non può alterare il clima – ma fa bene all’ambiente e alla vegetazione: la reazione della fotosintesi clorofilliana è CO2+H2O=tessuto vegetale. Chi vuol sottrarre CO2 all’atmosfera vuole il nostro male.
Franco Battaglia, 29 giugno 2024
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