Il risultato è un disastro, almeno nella prima puntata dedicata alla Campania: gli scrittori ospiti – Valeria Parrella, Diego Da Silva, Antonio Pascale e Francesco Piccolo – sono autoreferenziali, noiosi oltre che, come nel caso di Piccolo (autore di Rai3) in conflitto di interessi. Poco rock e tanta tanta noia. Si prenda Diego Da Silva che parla di Caserta sottolineando che “la pizza come la fanno qui non la fanno da nessuna parte” o lo scrittore Piccolo Piccolo che introdotto come “autore che fa ridere e riflettere” (il massimo della banalità), confessa che da “piccolo”era “bullizzato” e che grazie a questo è diventato scrittore perché “solo essendo gli ultimi si può diventare scrittori”. Peccato che manchi un autentico ultimo della “classe” che rompa il vetro di una trasmissione che sarebbe un capolavoro se solo fosse più vera.
Gian Paolo Serino, 23 dicembre 2019