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La vaselina retorica di Benigni, cantore di Ventotene (su Telemeloni)

Lo show del comico su Rai1 in difesa di Spinelli, Rossi e dell’ideale europeista: “Fate un esercito comune”. Sì, ma…

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La sinistra autoritaria in crisi di prospettive riscopre la polvere dei miti sovietici, autoritari e incarica i suoi giullari d’ordine di imporli. Ecco il ragionier Roberto Benigni pronto a parlare di Ventotene in Rai: un recital preparato da un anno, dice, ma delle due l’una, o mente o sapeva da un anno che si sarebbe arrivati all’osteria da isteria, Ventotene! Ventotene! Guai a criticare Ventotene! Ventotene o morte! Il ragioner Benigni si è fatto imprenditore, industriale, amministra con la moglie un intrico di società, di partecipazioni, di proprietà immobiliari accumulate con l’istrionismo militante di quel genere incolto che va bene per la sinistra elementare, ragioniera, che si esalta con le citazioni di Dante, di cui Benigni non nasconde di sentirsi legittimo successore, le scempiaggini facili, e “lo giuro sulla mia Tesla”, i luoghi comuni da cooperativa sociale, la volgarità di quello cge fa una ballata su come è bello cacare e gli fanno dire che è allegoria dell’antifascismo, il servilismo fisico, quello stucchevole zompare in braccio a qualsiasi potente di sinistra e sdoganato com’è nell’ignoranza consumistica il ragioner Benigni può anche straparlare del Manifesto di Ventotene; ma non esagerasse.

Le frasi di Benigni su Rai1
“A Ventotene Ernesto Rossi riceve da Einaudi questi libri sul federalismo. Intanto in Europa è scoppiata la guerra, il mondo sembra impazzito, ma leggendo, meditando, Spinelli e Colorni scoprono che c’è una speranza per l’Europa: federarsi. Sapete come si è sparso in tutt’Europa quel manifesto? Dentro un pollo arrosto. Alla faccia dei social”

Perché Ventotene è il Manifesto puro e semplice, è la derivazione marxiana dal filone leninista e stalinista che fa piangere i compagni convertiti al benessere parlamentare ma che sotto sotto rimangono comunisti, repressivi. Ventotene è intoccabile? Va ricondotto all’immancabile contesto? Questo lasciamolo dire ai siti parassitari, ai giullari militanti dai quali gli ingenui e gli apprendisti critici televisivi si aspettano da 50 anni un ritorno ad un passato irriverente che non c’è mai stato, era finta trasgressione per preparare il piccolo impero commerciale. Ventotene tabù? La Meloni che lo ha citato nei suoi corretti lineamenti fascista? Ah, che coda di paglia questi post comunisti semoee un po’ comunisti!

Le frasi di Benigni si Ra1
“Il manifesto contiene anche alcune idee superate, specie nel linguaggio, ma non per questo viene meno la sua visionarietà, la grandezza di vedute. Come dire che la Bibbia non vale niente, perché c’è scritto che bisogna lapidare chi lavora il sabato. Il punto centrale è superare i nazionalismi che avevano distrutto il continente”.

Il rag. Benigni epicizza, usa la vaselina retorica e demagogica ma omette i reali fondamenti di un documento che postulava né più né meno la dittatura comunista, che dimostrava nel 1941 che gli ometti di paglia dell’antifascismo virtuoso e moralistico lavoravano per consegnare il Paese all’Unione Sovietica a guerra finita. I tratti più repressivi edelirantii sono stati sviscerati, finalmente, in questi giorni, ci voleva l’adunata eurofila del federale Michele Serra, come per eterogenei dei fini, ma qualcosa nello spreco populista è andato male e ci si è ricordati o accorti di cose fosse veramente Ventotene e soprattutto di cosa sia oggi: la cattiva coscienza della sinistra che da pacifista si riconverte a bellica, le sue marce e marcette da disarmo a riarmo, la sua smania come sempre autoritaria, la voglia di chiusura, di censura, di tso democratico se dissenti. E in parlamento i bamboccioni che piangono se gli levi il giocattolo autoritario, lo strumento autoritario che in mano al giullare di regime fa meno paura.

Le frasi di Benigni su Rai 1
L’Europa è “la più grande costruzione istituzionale, politica, sociale, economica degli ultimi cinquemila anni realizzata dall’essere umano sul pianeta terra”

Quanto li avranno pagati se mai i siti parassitari, le piazze benpensanti, i comici imbolsiti, quanto li avrà confortati l’Unione Europea delle dodicimila lobby che spende 2 miliardi l’anno solo in propaganda? Dicono quelli che del rag. Benigni non ne possono più: basta, ce lo dobbiamo sorbire pure su TeleMeloni con le sue patetiche sgangherate lezioncine servili e incolte, con la solita sottomissione ai feticci del potere di sinistra, il papa, il presidente e la baronessa spingarda. Se poi fai notare che l’Europa ragioneristica di Benigni non esiste, che è una astrazione autoritaria da 33 anni, tanto sforzo realista non serve perché ti senti rispondere: ma la faranno i nostri figli e nipoti, dall’Europa non si esce che in una bara.

Le frasi di Benigni si Rai1
“Il nazionalismo spesso si maschera da patriottismo. Ma è un inganno. Io amo l’Italia più della mia mamma, ma il patriottismo è un’altra cosa. Un patriota era Garibaldi, e anche lui sognava l’Europa. Nel 1860 scrisse una lettera: ‘Supponete che l’Europa fosse un solo Stato’, per lui era chiaro che fare l’Italia non era sufficiente. Un patriota europeo, lui lo era già. Il vero patriottismo è amore. I nazionalisti amano il mondo, ne hanno paura. Il loro motto è ‘Abbiate paura’, Hanno paura di tutto, la paura è all’origine di quasi tutte le stupidaggini umane””

Grave errore opporre le ragioni della realtà alle fughe propagandistiche. Meloni o chi per lei lascia fare, lascia passare la propaganda giullaresca di regime alla televisione di regime e può farlo sia nel senso dell’ostentazione tollerante, democratica, sia per lasciare capire che i ragioneri Benigni e Serra alla fine sono irrilevanti. Ma non è proprio così, sono vacui, circensi, imbarazzanti catalizzano ancora la smania totalitaria di chi sogna di chiudere le bocche, i corpi, tutti ammutoliti, tutti al confino. E per riuscirci agitano le sacre memorie di quelli che dal confino di Ventotene teorizzavano un’Italia, un’Europa antifascista nel segno dello stalinismo vaneggiante.

Max Del Papa, 20 marzo 2025

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