Esteri

La vergogna all’Aia: silenziati i 136 ostaggi israeliani

Israele aveva pianificato una campagna pubblicitaria per sensibilizzare sui rapiti, ma è stata boicottata all’ultimo minuto

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Il Ministro degli Affari Esteri israeliano ha dichiarato: “Oggi abbiamo assistito ad uno dei più grandi spettacoli di ipocrisia della storia e ad una serie di affermazioni infondate e false”.

Il Sudafrica, invece di pensare agli enormi problemi interni di cui soffre da quando c’è stato il cambio di regime e la fine della segregazione, sono oggi i bianchi a vivere nei ghetti e a girare con le guardie armate, cerca il suo momento di notorietà nell’impersonare il braccio legale dell’organizzazione terroristica Hamas e lo ha fatto presentando la realtà di Gaza in maniera distorta e ignorando totalmente il massacro del 7 ottobre scorso. Ignorando l’invasione dei terroristi di Hamas del territorio israeliano, ignorando le uccisioni, i massacri, le violenze e i rapimenti di cittadini israeliani.

In tutta sostanza il Sudafrica vorrebbe consentire, e non è il solo, ad Hamas di tornare indietro e commettere nuovamente crimini di guerra, crimini contro l’umanità e crimini sessuali come quelli commessi il 7 ottobre scorso.

A dirlo sono stati proprio i vertici dell’organizzazione terroristica.

I rappresentanti di Hamas in tribunale e gli avvocati sudafricani hanno volutamente ignorato che Hamas da anni utilizza la popolazione civile di Gaza come scudo umano e, andando contro tutte le convenzioni internazionali e anche contro il buon senso, opera e ha operato da ospedali, scuole, rifugi delle Nazioni Unite, Moschee e Chiese con l’intento di mettere in pericolo la vita dei residenti della Striscia di Gaza.

I rappresentanti di Hamas in tribunale e gli avvocati sudafricani hanno volutamente ignorato che 136 rapiti o i loro cadaveri, sono ancora nelle mani dei terroristi e hanno ignorato, e continueranno a farlo, che ai rappresentanti della Croce Rossa non è stato dato accesso coloro che hanno bisogno di cure mediche perché feriti o malati.

Il Sudafrica può continuare a strillare e l’Aia giudicare, tanto lo sanno tutte le persone che hanno un minimo di onestà intellettuale che si tratta di una sentenza scritta prima ancora dell’inizio del dibattimento.

In ogni caso, a prescindere dalle carte bollate, nulla cambierà perché lo Stato di Israele continuerà a proteggere i suoi cittadini secondo il diritto internazionale e distinguendo tra i terroristi di Hamas e la popolazione civile come ha sempre fatto.

Lo Stato di Israele continuerà a lavorare per il rilascio di tutti i rapiti e per ottenere l’eliminazione di Hamas, un’organizzazione terroristica razzista e antisemita che nella sua arte invoca la distruzione dello Stato di Israele e l’assassinio degli ebrei.

Lo Stato di Israele farà tutto questo a prescindere da una sentenza che sarà un’altra macchia indelebile sulla reputazione di quella che avrebbe dovuto essere una casa della giustizia ma che invece si è trasformata in una sorta di tribunale politico strabico, miope e dislessico, dove si procede solo in una certa direzione e non si va mai nell’altra.

Ma non è tutto, perché l’aria che tira da quelle parti è tossica al punto che la campagna ideata dalla Direzione Nazionale della Diplomazia Pubblica israeliana attraverso l’Agenzia Pubblicitaria del Governo, che prevedeva l’esposizione di cartelloni pubblicitari all’aperto in tutti i Paesi Bassi per sensibilizzare sui 136 ostaggi che rimangono in cattività dopo quasi 100 giorni, è stata boicottata all’ultimo minuto.

Il messaggio principale trasmesso dai cartelloni pubblicitari doveva solo rammentare che 136 ostaggi israeliani sono tenuti prigionieri da Hamas e non possono testimoniare oggi al Tribunale dell’Aia. Che queste sono vittime e testimoni degli atti di genocidio e dei crimini contro l’umanità commessi da Hamas, e dei crimini di guerra che Hamas commette ogni giorno mentre sono tenuti in ostaggio.

Si trattava di una campagna che avrebbe dovuto essere lanciata come parte di numerose iniziative di informazione e diplomazia pubblica che circondano l’udienza della petizione contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia dell’Aia, nei Paesi Bassi.

Erano stati presi contatti con più di 10 diverse società di cartelloni pubblicitari nell’area dell’Aia, di Rotterdam e dell’aeroporto di Schiphol e durante il lavoro con una delle società di cartelloni, il linguaggio di progettazione e il messaggio che sarebbe apparso sul cartellone erano stati approvati. Quando il primo cartellone doveva essere affisso, la società di cartellonistica pubblicitaria ha inviato un messaggio agli organizzatori che la pubblicità era stata annullata.

Si prevedeva che la campagna fosse lanciata come parte di numerose iniziative di informazione e diplomazia pubblica relative all’udienza della petizione contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia dell’Aia, nei Paesi Bassi. Ma la voce di coloro che in condizioni disumane sono ancora detenuti illegalmente a Gaza è stata in qualche modo zittita. La vergogna di questo atto ricadrà su coloro che si sono macchiati di un atto che chiamare semplice antisemitismo è ormai riduttivo.

In proposito Moriya Shalom, CEO dell’agenzia pubblicitaria governativa ha dichiarato: “I tentativi di mettere a tacere la voce degli ostaggi riceveranno una risposta forte. La verità prevarrà, ma anche se così non dovesse essere, lo Stato di Israele continuerà a difendere la giustizia del suo cammino e, anche se in pochi se ne rendono conto, anche nel resto del mondo. Stiamo conducendo una campagna di informazione internazionale senza precedenti. Non saranno in grado di metterci a tacere”.

Questo rifiuto dell’ultimo momento, ricordiamo che i cartelloni erano a pagamento e un’ingente anticipo era già stato versato, è un grave affronto alla libertà di espressione e al diritto di Israele di parlare ad alta voce contro il terrorismo di cui soffrono i suoi cittadini.

Questo è un grossolano tentativo di mettere a tacere le voci degli ostaggi israeliani, che sono stati rapiti durante l’attacco terroristico omicida di Hamas, e per mettere in opera una mossa di questo tipo bisogna davvero avere l’anima sporca, o non averla affatto.

Michael Sfaradi, 12 gennaio 2024

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