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La verità (che non vi dicono) sul Recovery fund - Seconda parte

Alla fine purtroppo il paese ha la classe dirigente che si merita. Gli italiani, legittimamente, nel 2018 hanno scelto. Nessuno poteva immaginare che la peggiore squadra possibile giocasse la partita più difficile. Ma siamo qui e la crisi impone una scelta prima di tutto al Presidente della Repubblica che ha oggi un enorme responsabilità, ai partiti, almeno quelli che esistono davvero, e in particolare alla Lega, Forza Italia, Pd, Italia Viva (171 senatori in totale e quindi ampia maggioranza) che devono scegliere se coltivare il “particulare” o fare il bene del paese, e ad alcune persone chiave tra cui Renzi, Berlusconi, Salvini, D’Alema, Prodi che oggi hanno l’autorità o l’autorevolezza per definire il futuro dei nostri figli. I 5 Stelle pur di non sparire nei prossimi due anni dal Parlamento e dalle sue ricche prebende voteranno chiunque e hanno ampiamente dimostrato di non sapere esprimere nulla e nessuno se non… pagliacci.

È il momento di scegliere. La prova è simile a quella di Churchill nel 1940 quando assunse l’incarico di primo ministro. Nulla di meno. Uso perciò, per chiudere, una citazione di Winston Churchill perché penso che quello che ci aspetta è molto simile a una guerra, non tradizionale ma piuttosto moderna senza armi, ugualmente difficile e faticosa, e anche perché penso che Churchill sia l’esatto opposto, direi il personaggio storico antinomico di Giuseppe Conte.

“In guerra non devi riuscire simpatico, devi solo avere ragione”. D’Alema pensa che il primo ministro debba essere “popolare” che è molto diverso da eletto. Io penso all’opposto che debba essere capace, coraggioso e competente. Questione di punti di vista naturalmente.

Giovanni Cagnoli, 28 gennaio 2021

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