Esteri

La verità (e le bugie) sulla “strage del pane” a Gaza

Le notizie che parlano di centinaia di morti per mano israeliana sono false: cosa è successo

Israele Gaza strage del pane

È stata data la notizia che l’esercito israeliano ha fatto strage di civili palestinesi che stavano prendendo aiuti umanitari, che si tratti della solita notizia passata secondo i soliti standard è palese, per cui è necessario fare ordine su come sono andate le cose e chiarire di chi sono le responsabilità di ciò che è accaduto. Si è trattato di due eventi distinti anche se avvenuti a poca distanza di tempo uno dall’altro.

Basta guardare il filmato aereo del trasporto degli aiuti umanitari nel nord della Striscia di Gaza, dove si vede chiaramente come la folla ha attaccato i camion. Il risultato sono state decine di persone morte e ferite a causa del sovraffollamento e del calpestio. In questo frangente c’è stato il maggior numero di vittime e, come si vede chiaramente, non c’erano militari israeliani in zona. Quando i camion sono stati attaccati, gli autisti, probabilmente impauriti dalla gente che saliva sui loro mezzi in movimento, non si sono fermati e, nonostante i video ripresi dai droni, i propagandisti palestinesi hanno subito accusato Israele di un “massacro” che sarebbe avvenuto in via Al Rashid a Gaza City.

In un primo momento hanno anche accusato l’IDF di aver bombardato la folla in attesa di ricevere aiuti umanitari. Ma non essendoci stato nessun bombardamento dall’alto, le immagini parlano chiaro, proprio nel momento in cui il portavoce dell’esercito ha rilasciato le immagini riprese dai droni, l’accusa di bombardamento si è dissolta e le varie testate internazionali, ormai palesemente schierate con il terrorismo, l’hanno cancellata e dimenticata. Un semplice errore, subito corretto, che però avrebbe potuto inficiare il percorso giornalistico che va tanto di moda. Poco male, perché coloro che sono pronti a credere a tutto sono anche ben disposti a dimenticare particolari che non si abbinano bene con ciò che è utile alla vulgata generale.

Basta guardare il filmato aereo per capire che il secondo evento si è registrato invece quando una parte di questa folla si è poi diretta verso i tank israeliani che stazionavano in zona a protezione dei camion. Dopo un lasso di tempo che variava dai 30 ai 45 minuti, una parte di quella stessa folla si è poi rivolta verso i militari israeliani con l’intenzione di ingaggiare battaglia. Si sono avvicinati oltre il consentito e dopo diversi avvertimenti in arabo attraverso i megafoni, i militari israeliani sono stati costretti a sparare, prima in aria e poi verso il basso rispettando le regole di ingaggio in base agli standard internazionali da applicare in zone di guerra.

In questi filmati si vede come uno dei carri armati indietreggia lentamente proprio per non investire qualcuno che potrebbe trovarsi sul retro. Proprio perché la gente era accalcata sui camion, questi carri armati non sono potuti intervenire in occasione dell’assalto. La polizia militare e la procura militare dell’esercito israeliano stanno comunque indagando per capire le dinamiche dei fatti. Le notizie che parlano di centinaia di morti per mano israeliana sono false, il vice Ammiraglio Hagari, portavoce delle forze armate, ha dichiarato che sono una decina i morti per mano israeliana e non centinaia come riportato da gran parte dei media internazionali. Non appena si è avuto notizia dei fatti, e senza aspettare alcuna conferma, Arabia Saudita, Egitto e Giordania hanno accusato Israele di aver preso di mira i civili nell’incidente e, in dichiarazioni separate, hanno chiesto maggiori passaggi sicuri per gli aiuti umanitari.

I tank erano lì proprio per garantire un minimo di sicurezza, ma se fossero intervenuti il numero dei morti sarebbe stato molto più alto. Chiedono a Israele di garantire la sicurezza ma non pretendono da Hamas di smettere di depredare gli aiuti umanitari per poi rivenderli al mercato nero agli stessi palestinesi che dovrebbero esserne i beneficiari. Hanno inoltre esortato la comunità internazionale a intraprendere azioni decisive per fare pressione su Israele affinché rispetti il diritto internazionale e raggiunga un accordo per un cessate il fuoco immediato. Ma non esortano mai nessuna pressione su Hamas per il rilascio degli ostaggi verso i quali il mondo intero non prova nessuna pietà, lo abbiamo visto, praticamente in tutto il mondo, con quale rabbia vengono strappati i cartelloni con le loro fotografie.

Michael Sfaradi, 2 marzo 2024

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