Si dice che la sinistra combatta questo governo perché è di destra. In realtà non è proprio così. Dobbiamo fermare il governo delle destre, dicono le opposizioni di sinistra. Mi sembra un concetto ovvio, addirittura banale, ma non è quello il loro problema.
A preoccuparle in realtà non è la parola destra, bensì quella “governo”. Già, perché ai 5 stelle di governare con le destre non fa per nulla schifo. Lo hanno fatto per cinque anni, di cui quasi due in solitudine, a braccetto con Matteo Salvini, oggi definito impresentabile. E anche il Pd non scherza. Con le destre di Silvio Berlusconi c’è governato ai tempi di Monti, di Letta e infine di Draghi. No, le sinistre non temono le destre, temono di non governare, con chi che sia, ma il loro obiettivo è governare e questa volta li gira proprio male, perché se il buongiorno si vede dal mattino, questo governo governerà per cinque anni senza di loro. E questa è la grande novità che li fa uscire di testa.
Erano 13 anni che questi, in un modo o nell’altro, stavano nella stanza dei bottoni senza averne il diritto che si conquista nelle urne. Per farlo non hanno mai badato a destra-sinistra a programmi obiettivi. No, bastava esserci. Dal 2010 a oggi, per assecondare questo desiderio, la sinistra ha imbastito 8 governi, nominato 7 premier, Conte ha fatto il bis, e ben 6 maggioranze diverse.
Poi l’imprevisto. Si vota e grazie a una inaspettata Giorgia Meloni le destre vincono e diventano maggioranza autonoma. Tragedia. E mo che si fa? Già, che si fa? Semplice, si fa opposizione per 5 anni. Punto. Non se ne danno pace. Gli alleati di ieri diventano fascisti, razzisti, incapaci, inaffidabili, e chi più ne ha più ne metta. Ma questo ritornello, puoi ripeterlo all’infinito, che non cambierà nulla. Dovete farvene una ragione. Nella Costituzione, infatti, sono scritte tante cose, non che la sinistra debba governare a prescindere dall’esito delle elezioni, non che debba essere la Cgil a dettare le scelte del governo.
Il problema, credetemi, è tutto lì, è che la sinistra non toccherà palla per la prima volta nelle 600 nomine che controlleranno le cassaforti dello Stato, Eni, Enel, Post, Efi Meccanica, ecc. Altro che problema degli immigrati. Sai quanti disoccupati ci saranno nelle loro fila? Dai, su, per gli inabili c’è sempre il reddito di cittadinanza.
Alessandro Sallusti