Ora anche gli italiani, se vogliono imparare la lezione della vita, la possono apprendere dalle loro stesse ferite e sacrifici: il governo non è in grado di garantire un minimo di sicurezza sanitaria e si affida alla stella della Primavera. Non c’è maggior prova che le cose si fanno non sospendendo la libertà ma avendo la stessa nostra libera condizione come mezzo e come fine. Altrimenti, come dimostra la scena nazionale impoverita e depressa nella quale siamo precipitati per insipienza si perde, come dice il detto comune, sia Filippo sia il paniere ossia sia la sicurezza sia la libertà.
Scusi, presidente Conte, risponda alla domanda e poi tolga il disturbo perché né noi né le giovani generazioni possiamo più permetterci l’inettitudine dei galli che ballano sulle tragedie.
Giancristiano Desiderio, 27 aprile 2020