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La verità sui numeri dei no vax in pericolo

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“Covid, i non vaccinati rischiano di morire 56 volte di più rispetto a chi ha ricevuto la terza dose”, così riporta il titolo di un articolo pubblicato il 2 gennaio dal Corriere della Sera online. Stando così le cose, senza i vaccini oggi saremmo costretti a raccogliere i cadaveri per le strade, dal momento che in questi giorni siamo arrivati anche a contare oltre 200 decessi di soggetti positivi al Sars-Cov-2. Ma le cose non stanno affatto in questi termini.

Infatti, scorrendo il medesimo pezzo ci accorgiamo che la stima riportata nel titolo, divulgata dall’Istituto Superiore di Sanità, riguarderebbe gli over 80; ovvero la fascia di età in cui si concentrano la maggior parte dei morti col Covid-19. Tuttavia, considerando che una buona parte dei lettori-ascoltatori il più delle volte si soffermano sui titoli, questo modo di presentare la cosa, ammesso e non concesso che la medesima stima sia attendibile, appare come una vera e propria truffa comunicativa. Un truffa comunicativa che il giornale unico del virus sta realizzando da circa due anni e che a mio avviso rappresenta uno dei principali elementi che sono alla base della più colossale manipolazione di massa della storia moderna.

Tutto ciò poi sembrerebbe trovare una formidabile conferma nelle “nobili bugie”, così come riportato su queste pagine, ammesse da Mary Bassett, commissario per la Salute di New York, la quale avrebbe deliberatamente gonfiato l’allarme Covid nei riguardi dei bambini, onde spingere i genitori a vaccinarli.

Tutto questo pare confermare un movimento di regressione democratica che quasi all’unisono, con qualche importante defezione (su tutti il caso dell’eretica Svezia), ha coinvolto gran parte del mondo avanzato, e sul quale ci si auspica che prima o poi si apra un dibattito retrospettivo. In particolare si spera, onde mettere la parola fine alla deriva liberticida del momento, di riportare entro le giuste proporzioni una pandemia la quale, per quanto possa essere stata gonfiata nei numeri, contando tutti i ricoveri e i decessi col diabolico meccanismo dei tamponi, in rapporto alla popolazione mondiale ha causato ancora meno decessi della famosa influenza spaziale che giunse in Italia nel 1970. Staremo a vedere.

Claudio Romiti, 2 gennaio 2021