Probabilmente qualcuno ricorderà i 500 morti dell’ospedale al-Shifa nella Striscia di Gaza causati da un bombardamento israeliano. Bombardamento che fu strombazzato su tutte le prime pagine dei giornali e servizi di apertura delle news di quasi tutte le emittenti al mondo con accuse senza appello. Quando poi si scoprì che le vittime erano cinque, che stavano nel parcheggio e che l’incidente era stato causato dal difettoso funzionamento di un missile che la stessa Hamas aveva lanciato verso Israele, le traballanti smentite non ebbero però la stessa enfasi delle accuse.
Nulla di speciale, succede sempre quando una delle parti in causa è lo Stato Ebraico perché se si accusa Israele di aver fatto qualcosa e poi si scopre che non era vero, i soliti noti, e sono davvero tanti, dicono sempre, o quasi sempre, la stessa cosa: questa volta non è andata così ma in passato, ma in futuro…insomma, abbiamo un colpevole, non ci resta che trovare le prove.
Ormai siamo alle solite, basta che i terroristi di Hamas dicano qualcosa e quel qualcosa è oro colato e non c’è bisogno di indagare perché la credibilità dell’organizzazione terroristica, quella con le mani sporche del sangue datato 7 ottobre 2023, è assoluta e indiscutibile.
Lo dice anche la corte di giustizia dell’Aja.
Siccome questo è il mantra, la notizia di sabato, fonte ministero della salute di Gaza, cioè Hamas, ci dice che l’attacco israeliano contro una scuola ha causato 100 morti, numero tondo, tutti donne e bambini. Ricordiamo che la quasi totalità delle scuole UNRWA, questo è stato provato decine di volte, sono state militarizzate da Hamas e usate come centri operativi. Di UNRWA quelle scuole avevano solo il colore esterno e la pretesa di non poter essere colpite perché facenti parte di infrastrutture di un’organizzazione dell’ONU. La stessa organizzazione che pagava stipendi a molti di quei terroristi, secondo Israele circa duecento, che il 7 ottobre 2023 hanno ucciso, stuprato e bruciato più di 1200 israeliani.
Quelli sì veramente civili.
Ma il numero tondo, solo donne e bambini, possibile che a nessuno venga un minimo dubbio? Possibile che nessuno abbia controllato? Soprattutto considerando i precedenti, se ciò che è stato nuovamente strombazzato su tutte le prime pagine dei giornali e all’apertura dei telegiornali con accuse senza appello, sia effettivamente accaduto?
Se non si vuole controllare, si potrebbero almeno riportare anche le notizie pubblicate dalla parte israeliana magari per avere un quadro di quello che è successo, perché detta in quel modo sembra proprio che l’esercito israeliano abbia volutamente preso di mira donne e bambini.
Visto che non lo fa nessuno lo facciamo noi.
L’IDF, in collaborazione con lo Shin Bet, l’antiterrorismo dello Stato Ebraico, ha pubblicato i suoi report dai quali risulta che almeno 19 terroristi che operavano in un centro di comando e controllo di Hamas, situato all’interno di una moschea nel complesso scolastico di Al-Taba’een, sono stati eliminati. L’IDF ha inoltre confermato che i terroristi appartenevano ad Hamas e alla Jihad islamica e che oltre a fungere da nascondiglio per i comandanti di Hamas, in quel centro venivano pianificati e condotti vari attacchi contro le truppe dell’IDF. Il complesso si trovava all’interno di un’area civile dove ci sono una scuola e una moschea e l’unica parte della moschea che è stata colpita in seguito alla conferma delle attività di intelligence pre-attacco, è stata quella maschile.
Un’area cioè dove non c’erano donne e bambini.
L’attacco, al contrario di quello che è stato detto e ripetuto, non è stato eseguito con bombe pesanti ma effettuato utilizzando tre munizioni precise da 19 chilogrammi l’una che non possono aver causato la quantità di danni che viene segnalata dall’Ufficio informazioni governativo gestito da Hamas a Gaza.
Infatti, lo si può notare dalle fotografie aeree scattate dopo l’operazione, non è stato causato alcun danno grave al complesso in cui si trovavano i terroristi.
Anche se si vuole credere ciecamente alle dichiarazioni di Hamas e non ascoltare le analisi israeliane, basta aprire gli occhi e vedere le immagini del fabbricato prima e dopo l’attacco. Anche se è inutile visto che nessuno vuole ascoltare, l’IDF ha sottolineato che l’organizzazione terroristica Hamas viola sistematicamente il diritto internazionale e opera all’interno di infrastrutture e rifugi civili, sfruttando brutalmente la popolazione civile e le istituzioni come scudi umani per le proprie attività terroristiche.
Questo lo disse anche il defunto Isma’il Haniyeh nel suo famoso discorso: il sangue palestinese serve alla causa.
In ogni caso l’IDF, prima di pubblicare il suo rapporto definitivo, continua a indagare sui resoconti di un numero maggiore di vittime, per verificare se sono veri anche se ha osservato che Hamas è stata colta più volte a mentire riguardo a tutto ciò che è collegato sia agli attacchi dell’IDF che ai suoi nei confronti di Israele. E che ogni attacco condotto contro i terroristi è esagerato da Hamas senza alcun riguardo per la realtà.
Anche il Ministero degli Esteri egiziano ha velocemente condannato l’incidente, affermando che l’uccisione intenzionale di palestinesi in una scuola di Gaza dimostra che Israele non è interessato a porre fine alla guerra a Gaza. Veloce nell’accusare ma lentissimo nel rispondere sulla vicenda dei tunnel che univano il Sinai egiziano alla Striscia di Gaza, tunnel attraverso i quali Hamas è riuscita ad armarsi al punto da scatenare una guerra.
Perché è giusto ricordare anche a chi non vuole sentire, che se Hamas non avesse scatenato la guerra in corso, oggi non staremo qui a scrivere di morti veri o presunti.
In ogni modo l’organizzazione terroristica Hamas resta fedele alla sua versione e continua a mentire affermando che nell’attacco alla scuola sono stati uccisi più di 100 civili e tra loro non c’era una sola persona armata, ma erano tutti civili uccisi durante la preghiera del mattino.
E l’Occidente decadente ci crede.
Hamas sostiene che tra le vittime ci sono bambini, professori e religiosi senza alcun legame con Hamas o con organizzazioni terroristiche.
E l’Occidente decadente ci crede.
Nonostante le affermazioni di Hamas, i terroristi non hanno ancora pubblicato un elenco del numero dei morti e delle loro identità. Nessun problema: i nomi, i cognomi e le fotografie dei terroristi uccisi sono stati pubblicati dal portavoce dell’esercito israeliano.
Michael Sfaradi, 11 agosto 2024
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