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La verità sull’estate che ci aspetta - Seconda parte

E già certi giornali di regime strillano che “riaprire in anticipo (ovvero in giugno) sarebbe pericoloso”. E già i virologi katanga danno i numeri per negare qualsiasi spiraglio. E già la sempre meno lucida cancelliera tedesca vorrebbe incancellarci ancora tutti, che il diavolo se la porti. E fermo restando che, esattamente come un anno fa, tutti saranno subito pronti a richiamarci all’ordine di clausura, magari incolpando gli sconsiderati che due mesi prima erano andati a sculettare in discoteca. E un anno fa non c’era ancora la psicosi nella psicosi, quella proprio dei vaccini, dei passaporti vaccinali, dei sieri che immunizzano, però anche infettano, però il richiamo, però vaccinato non vuol dire non contagioso, però la mascherina ci vuole lo stesso, però nessuno abbassi la guardia, però merda.

Ed è di questa, infatti, che anche l’estate che verrà sarà fatta nello scenario migliore cioè ammesso e non concesso che tutto fili liscio, il che, dati i precedenti, avrebbe del prodigioso. “La quale”, come concludeva Peppone, chi si contenta gode, però smettiamo di raccontarci balle, a pendolo tra passato e futuro.

Max Del Papa, 16 aprile 2021

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