Salute

La Viola ci vieta il vino: ritorna il “metodo lockdown”

Il problema non è ciò che pensa Antonella Viola sul vino, ma il fatto che scambi la sua opinione per quella dell’intera comunità scientifica

Antonella Viola_vino

Oggi la Viola, in una sua intera paginata sulla La Stampa, ci spiega che “un aperitivo accorcia la vita”: avete capito bene, secondo la virologa, anche un singolo bicchiere di birra o di vino è cancerogeno.

Ma la cosa che mi fa impazzire è che, nelle prime righe, esordisce dicendo che “non sono opinioni personali” ma è proprio la scienza a sostenerlo. Curioso tuttavia che Mariano Bizzarri, professore oncologo della Sapienza, ma anche Matteo Bassetti ed altri, dicano che, talvolta, una dose moderata di vino rosso possa addirittura ridurre l’incidenza di diverse malattie tra cui alcuni tumori. Però queste sicuramente sono opinioni personali, vero?

Come se non bastasse, lo studio per cui con il vino “ridurrebbe il cervello”, citato già ieri dalla Viola, sarebbe – come spiega lo stesso Bizzarri – uno studio criticatissimo e considerato minoritario.

La Viola può dire tutto quello che vuole, ci mancherebbe.

Quello che però non può fare è negare che le sue siano opinioni personali. Questi dittatori della scienza, infatti, sono gli stessi che, fino a poco più di un anno fa, ci spiegavano che il lockdown fosse indispensabile e che con i vaccini non ci saremmo contagiati. Uno scienziato vero coltiva il dubbio, ricerca i possibili errori nelle proprie tesi e riesce a scindere le opinioni personali da quelle dell’intera comunità scientifica. Perché sì cara Viola, le tue sono proprio opinioni personali. Più che legittime, ma gran parte degli scienziati non la pensa come te.

Fa strano pensare che questi erano gli informatori scientifici durante il Covid. Durante la pandemia la Viola era considerata una specie di oracolo e, se la cosa non fosse seria, di fronte al pezzo di oggi dovremmo fare una gigantesca pernacchia.

Io vorrei che quelli che si sono cagati sotto durante i lockdown e che credevano ai virologi riflettessero sul fatto che una virologa di cui ci siamo tanto fidati ha detto che un bicchiere di vino è cangerogeno. Il che, per carità, potrà anche essere vero in minima parte, ma non si può spacciare la propria opinione per il pensiero di tutta la comunità scientifica.

Insomma, al solo pensiero che l’alternativa sana ad ubriacarsi si chiami Viola, ho i brividi.

Nicola Porro 22 gennaio 2023