Guido Crosetto si è detto sotto choc. Non tanto o non solo per le parole contenute in quel video pubblicato da Quarta Repubblica e che vede protagonisti alcuni manifestanti dell’estrema sinistra. Ma soprattutto per la calma serafica con cui ai microfoni del cronista uno dei “compagni” ha affermato di non “strapparsi i capelli” nel caso in cui la violenza si abbattesse sul ministro della Difesa.
In piazza sabato scorso a Roma sono scesi i sindacati di sinistra insieme ai militanti di potere al popolo. Gente che spera in una “stagione di lotta” e che, baffi e effigi di Stalin incluse, sembrano essere usciti da una serie tv sugli anni ’70. Uno di loro, un distinto signore, così ha riassunto i motivi dell’opposizione al governo: “Il pericolo di una violenza c’è oggettivamente nell’evoluzione della situazione. Quanto pensano che i lavoratori possano accettare salari che calano da 30 anni, contratti che non vengono rinnovati, attacco al reddito di cittadinanza, disoccupazione e aumento delle bollette? La violenza sta lì. Se poi la violenza colpirà Crosetto… non mi strapperò i capelli”.
Il diretto interessato era in studio con Nicola Porro e non ha mancato di sottolineare il suo stato di choc per quanto aveva appena sentito. Fino a 50 giorni fa facevo un’altra vita piena di soddisfazioni – ha spiegato Crosetto – Ho accettato l’offerta di mettermi al servizio del Paese, sacrificando qualità della vita, famiglia e soddisfazione economica perché servire il Paese è un onore. E il risultato è che un pacifista afferma che la violenza contro di me è accettabile? E questi sono quelli che manifestano per la pace? Io sono disgustato come cittadino, preoccupato come persona. Ma mi dà la forza per combattere sempre di più”.
Immediata è arrivata la solidarietà, anche da una parte dell’opposizione. “Solidarietà al ministro per le minacce inaccettabili di ieri in un servizio televisivo. Un clima pericoloso, da stigmatizzare e condannare con fermezza isolando i violenti, certo che questi atteggiamenti non indeboliranno un governo votato ed eletto dal popolo”, ha scritto su Twitter il sottosegretario alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago. Il collega di governo Antonio Tajani parla di “atto gravissimo” e “attacco alla democrazia”. Anche da Azione e Italia Viva arrivano parole di vicinanza. “Solidarietà al ministro Guido Crosetto per le parole e le minacce vergognose rivolte nei suoi confronti – ha dichiarato Mara Carfagna – La violenza, in qualunque forma, è sempre inaccettabile e va condannata con la massima fermezza”.