La violenza dei ‘buoni’: “È una serata antifascista”. Aggrediti due militanti FdI

Al festival FrontDoc di Aosta scoppia il caos. Interviene la polizia. Donzelli: “La Schlein condanni senza ambiguità”

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Aosta fdl aggredito

Prima, i fatti. Ad Aosta il coordinatore di Fratelli d’Italia, Lorenzo Aiello, è stato accerchiato ed aggredito al festival del cinema Frontdoc2024. “Fascisti di merd*”, gli hanno urlato. “Qui non siete graditi, dovete andarvene”. Poi dalle parole sono passati ai fatti: Aiello è stato spintonato, è caduto a terra e qui è stato ripetutamente colpito. I suoi amici, Armando Mascaro e Philippe Milleret, uno esponente di FdI e l’altro leader di Pays d’Aoste Souverain, sono stati ricoperti di sputi, spintoni e minacce.

Il tutto accade nella notte tra sabato e domenica negli spazi di Plus, il centro ricreativo del Comune di Aosta che ospita un teatro, una sala, una caffeteria e, in questo caso, gli eventi conclusivi di Frontdoc. Gli aggressori avrebbero invitato i due esponenti meloniani ad andarsene perché quella era una “serata antifacista”. “Nessuno dei presenti – dice l’Ansa, quasi a minimizzare – all’arrivo delle forze dell’ordine aveva segni visibili di violenza né risultano accessi in pronto soccorso per gli stessi fatti”. Polizia e carabinieri sono arrivati per identificare i presenti e riportare la calma.

“Siamo arrivati lì con Aiello dopo una cena – ha raccontato Mascaro ai media locali – Saremo rimasti una mezz’oretta e abbiamo parlato anche con Philippe Milleret. Una ragazza ha detto a me e Aiello che non eravamo graditi, che i fascisti lì non erano i benvenuti e che era una serata antifascista. Ci siamo ritrovati accerchiati e qualche spintone c’è stato. Mi dispiace che nessuno del bar sia intervenuto per evitare che l’episodio accadesse o degenerasse, al contrario, gli unici a fare qualcosa sono stati gli organizzatori di FrontDoc”. Sulla stessa linea anche il racconto di Aiello: “Quando siamo stati fuori dal bar mi ha detto che non eravamo persone gradite, essendo dei fascisti, e che dovevamo andarcene. Ovviamente, sono rientrato. ‘Non avevo nessuna intenzione di andarmene da uno spazio pubblico e comunale. Io non sapevo neppure che vi era la serata conclusiva di Frontdoc. A quel punto, un gruppo di persone che non saprei neppure riconoscere ha cercato di farmi uscire con la forza. Ne è nato un tafferuglio, sono caduto. Non mi sono fatto male, ma il loro intento era quello di buttarmi fuori con la forza, oltre a dirci ‘fascisti di m…’. Ovviamente a quel punto sono arrivate le forze dell’ordine”.

Ovvia l’ira di Giovanni Donzelli, responsabili dell’organizzazione di FdI: “Aggrediti perché di Fratelli d’Italia. Riconosciuti come appartenenti al partito di Giorgia Meloni e quindi picchiati con inaudita violenza”, ha detto. “La Schlein e gli esponenti del Pd condannino senza ambiguità i giovani di sinistra che ad Aosta hanno violentemente aggredito esponenti di Fratelli d’Italia e chi era in loro compagnia. A sinistra dovrebbero aver capito che fomentare odio non porta voti, ma purtroppo rischia solo di portare violenza. Solidarietà a Lorenzo e Armando”. Il caso segue quello del giovane esponente di FdI malmenato ad un Autogrill di rientro dalla manifestazione romana del centrodestra.

Violenta o meno che sia stata l’aggressione, qui a sorprendere è l’evidente disparità di trattamento. Fosse successo ad un giovane del Pd di essere accerchiato e respinto da un evento pubblico avremmo editoriali infuocati per denunciare la pericolosa deriva fascista di un Paese che non permette ai giovani esponenti di un partito eletto di andare ad un festival del cinema. Trattandosi di una aggressione “antifà”, invece, immaginiamo che tutto passerà in cavalleria. Siamo pronti a ricrederci, ma…

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