La ferocia dei pro-Hamas: botte a polizia e cronisti

Bombe carta, sassi, fumogeni e bottiglie contro agenti e giornalisti: 24 militari feriti. La denuncia: “Violenza premeditata”

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Nonostante il divieto delle autorità, migliaia di attivisti pro-Palestina – o meglio pro-Hamas – sono scesi in piazza a Roma a quasi un anno di distanza dal 7 ottobre, giorno del massacro firmato dai terroristi palestinesi contro Israele. Purtroppo tutto è andato come ampiamente temuto, con scontri tra dimostranti e forze dell’ordine. Sono 24 al momento gli agenti delle forze dell’ordine ferite nel corso dei tafferugli: di questi 20 sono della Polizia di Stato e 4 della Guardia di finanza. Nel mirino dei violenti anche i cronisti e i fotografi, raggiunti da bombe carta, sassi, fumogeni e bottiglie Due giornalisti sono stati colpiti ma senza gravi conseguenze. Hanno riportato soltanto rossore agli occhi ma nessun trauma. Ma non solo: secondo il Corriere, dopo essere stati oggetto di cori e insulti, alcuni giornalisti sono stati presi a bastonate dai manifestanti. Tre i feriti tra i pro-Hamas, tutti con ferite alla testa con perdite di sangue.

L’escalation di violenze è nata quando i dimostranti hanno deciso di trasgredire i divieti e mettere in atto un corteo, tentando di sfondare il cordone delle forze dell’ordine che li conteneva in piazzale Ostiense. Per testimoniare il livello di violenza dei tifosi di Hamas, un gruppo di attivisti al grido di “libertà, libertà” hanno attaccato la polizia con bastoni e sassi, poi utilizzare un palo come ariete per sfondare il cordone di sicurezza. La risposta degli agenti con idranti e cariche antisommossa. Sono quattro i violenti fermati durante gli scontri e portati in questura, due di questi sono stati denunciati a piede libero per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Al vaglio la posizione degli altri due.  Oltre 38 fogli obbligatori di via a altrettanti attivisti pro-Hamas provenienti da: Varese, Livorno, Campobasso, Brindisi, Napoli, Salerno, Torino, Firenze, Milano, Perugia, Modena, Catania, Bari.

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha telefonato al capo della Polizia Vittorio Pisani per chiedere informazioni sulle condizioni di salute dei rappresentanti delle forze dell’ordine rimasti feriti. Il titolare del Viminale ha colto l’occasione per esprimere il proprio apprezzamento per “l’operato delle forze di polizia che, come sempre, hanno dimostrato grande professionalità ed equilibrio garantendo l’ordine pubblico in una giornata complessa, in cui non sono mancate gravi intemperanze da parte di chi è sceso in piazza anche utilizzando armi improprie e bombe-carta per aggredire gli agenti e causare danneggiamenti”. Solidarietà agli agenti anche dal premier Giorgia Meloni: “Esprimo la piena solidarietà, mia e del Governo, alle Forze dell’ordine, insultate e aggredite da sedicenti “manifestanti” che usano ogni pretesto per sfogare la loro assurda violenza. È intollerabile che decine di agenti vengano feriti durante una manifestazione di piazza. Ringrazio il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il capo della Polizia e tutti gli uomini e le donne che ogni giorno lavorano per garantire la nostra sicurezza”.

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Gruppi di violenti e teppisti si sono facilmente infiltrati, adottando le consuete tecniche di mimetizzazione, la denuncia di Enzo Letizia, segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia: “Questi individui si sono nascosti tra i manifestanti per poi scatenare atti di violenza, provocando scontri e cercando di trascinare con sé parte della folla. Il loro obiettivo era provocare ed aggredire le forze dell’ordine. Ancora una volta, la polizia ha dovuto fronteggiare situazioni di alta tensione in cui la violenza è stata premeditata e orchestrata da coloro che mirano a destabilizzare l’ordine pubblico”.

Grande rabbia anche da parte del sindacato di Polizia Coisp. “I colleghi che sono stati trasportati in ospedale sono stati bersaglio di oggetti contundenti di vario tipo; sotto le auto e i blindati della Polizia, inoltre, sono state tirate molotov allo scopo di dar fuoco ai veicoli e gli incendi sono stati spenti con gli estintori di bordo o con mezzi di fortuna”, le parole del segretario generale Domenico Pianese: “Come immaginavamo molti dei partecipanti alla manifestazione sono scesi in piazza con il chiaro intento di inscenare una guerriglia urbana contro le Forze dell’Ordine, violare le ordinanze e creare disordini”.

Antonio Nicolosi, Segretario Generale di Unarma Associazione Sindacale Carabinieri, ha puntato il dito contro coloro – tra giornalisti e politici – che hanno alimentato le polemiche quando si è deciso di negare l’autorizzazione a questa manifestazione. Un messaggio chiaro e forte ai compagni: “La politica non può e non deve prestarsi al gioco di chi, per fare opposizione, legittima l’azione di delinquenti che trasformano le piazze in scenari di guerra. Ancora una volta, abbiamo assistito alla perdita di buon senso e alla prevalenza di odio politico su ogni ragionevolezza. Aspettiamo con interesse le dichiarazioni di chi, come sempre, tenterà di giustificare questi atti di violenza, scaricando colpe sulle forze dell’ordine, che ogni giorno difendono cittadini e istituzioni con sacrificio e dedizione”.

Franco Lodige, 5 ottobre 2024

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