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L’accozzaglia sinistra che sciacalla su Craxi

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Rileggendo attentamente l’arguta analisi che il segretario del Partito socialista italiano Enzo Maraio ha affidato alle colonne dell’Unità (già di per sé l’accostamento Psi-Unità risulta alquanto singolare), è possibile comprendere alcuni dei motivi che hanno indotto una parte dell’elettorato riformista a rivolgere convintamente le proprie attenzioni verso il centrodestra. Non solo. Perché la decodificazione del Maraio-pensiero (impresa ad onor del vero assai ardua) consente altresì di capire perché il voto socialista risulti oggi in Italia poco più che inesistente.

C’è tutto nelle parole di Enzo Maraio, il quale, come da consuetudine, riappare di tanto in tanto sulla scena politica (giusto un paio di volte l’anno, non di più), a ricordare ai disattenti, agli stolti e agli smemorati che esiste anche lui. Così, pur di provare ad emergere dalla fittissima coltre di inconsistenza che da sempre lo avvolge, il segretario nazionale del Psi prima lancia messaggi d’amore alla sua omologa del Pd, Elly Schlein, invocando un’improbabile “pacificazione” di tutte le italiche sinistre (come se i ripetuti esperimenti campolarghisti degli ultimi mesi, tutti miseramente falliti, non bastassero già), e poi accusa “il governo delle destre” di volersi appropriare furtivamente della figura di Craxi, manco fosse un santino, rimarcando altresì la stretta necessità di “riportarlo a sinistra”.

In pratica, ciò che Maraio teorizza è una riunificazione delle sinistre da realizzare sotto il nome di Bettino Craxi, con il Pd di targato Schlein in prima fila, e i vari Bonelli, Fratoianni, Rizzo, lo stesso Maraio, e magari, perché no, anche Renzi e Calenda, a fare da cornice. Il tutto, ovviamente, pur di trarre in salvo Bettino Craxi dai voraci appetiti delle destre. Come se in tutti questi anni gli esponenti del Pd, e più in generale di quella sinistra a cui Maraio rivolge il suo accorato appello, si fossero strappati i capelli pur di far emergere la verità sull’affaire Craxi o avessero anche solo provato a collocare l’ex presidente del Consiglio all’interno del loro affollatissimo Pantheon. Come se al contempo gli schieramenti di maggioranza, Forza Italia in testa, si fossero semplicemente limitati a fare un dispetto al centrosinistra compiendo “un’operazione truffaldina” volta a far rientrare ingannevolmente Craxi nei ranghi del centrodestra, come peraltro asserito dall’ex ministro socialista Claudio Martelli, anch’egli evidentemente in preda a un attacco di maraite acuta.

Insomma, con le sue riflessioni a metà tra l’inverosimile e il tragicomico, le sue utopie campolarghiste e le sue macchiettistiche accuse rivolte all’indirizzo del centrodestra, Enzo Maraio dimostra ancora una volta (sebbene non ve ne fosse il bisogno) di non averci capito granché. Mancava giusto lui tra la folta pattuglia degli aspiranti leader del disastrato campo largo per completare nel migliore dei modi un quadretto che ha davvero del ridicolo. Un po’ come le analisi di Maraio.

Salvatore Di Bartolo, 19 gennaio 2025

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