Cultura, tv e spettacoli

L’accusa choc ai no green pass: “Avete morti sulla coscienza”

Gli oltranzisti del partito unico del virus attaccano chiunque la pensi diversamente

Cultura, tv e spettacoli

Giovedì scorso, durante Dritto e Rovescio, condotto da Paolo Del Debbio su Rete 4, abbiamo vissuto una sorta di riedizione televisiva della “Storia della Colonna Infame” in versione Covid-19. Malgrado le conoscenze medico-scientifiche ai tempi della drammatica vicenda narrata dal Manzoni – siamo nell’estate del 1630 – fossero incommensurabilmente limitate rispetto a quelle attuali, gli oltranzisti del partito unico del virus in sala hanno sostanzialmente trattato i due esponenti di ciò che potremmo definire il partito del dubbio – i giornalisti Maddalena Loy e Giuseppe Cruciani – come due pericolosi untori di opinioni mortali.

Tant’è che Andrea Romano, personaggio di grande ecclettismo politico, avendo sostenuto molti leader del recente passato, da D’Alema a Montezemolo, da Monti a Renzi – tanto per citarne alcuni – e definendosi spesso un riformista moderato, ha messo in piedi una improvvisata gogna mediatica, con il pieno sostegno di Antonio Caprarica, ai danni dei due dissenzienti, arrivando a sostenere che chiunque argomentasse come costoro avrebbe “dei morti sulla coscienza”.

Per la cronaca la citata Loy, a cui è stato impedito di esprimere compiutamente la sua posizione, ha tentato di sostenere una linea che personalmente condivido da molto tempo. La giornalista, che coordina la “Rete nazionale scuole in presenza”, affermando di essere in linea di principio favorevole ai vaccini, ha dichiarato di non aver fatto quello per il Covid dopo aver analizzato i numeri reali della pandemia, in quanto a suo dire i rischi per una cinquantenne come lei, priva di patologie gravi, sono molto bassi e quindi non giustificano tale profilassi.

“Vaccinazioni mirate ai fragili, libertà di scelta e abolizione del green pass”, questa in estrema sintesi la tesi della Loy, che è sembrata incontrare una certa sintonia in Cruciani, a sua volta colpevolizzato pesantemente per aver dato ospitalità nel suo popolare programma radiofonico ad un anziano e pittoresco personaggio no-vax, poi finito in terapia intensiva, così come, ahinoi, sta accadendo anche a tante persone immunodepresse con due o tre dosi di vaccino.

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