Se il buongiorno si vede dal mattino, il discorso inaugurale della segretaria Pd di Enrico Letta, è un risveglio da incubo. Altroché rilancio del Partito Democratico, la ricetta indicata dal neosegretario rischia di essere il de profundis della sinistra italiana. Una delle sue prime proposte è stata infatti un appello a favore dello ius soli affermando: “spero che questo governo faccia lo Ius Soli”. Una proposta non solo non condivisibile nella sostanza ma del tutto fuori luogo nella tempistica visto il momento complicato che sta affrontando l’Italia a causa del coronavirus con una crisi non solo di carattere sanitario ma anche socioeconomico. Dal segretario di uno dei principali partiti di governo, ci si aspetterebbero ben altre risposte alla crisi, ci sono milioni di italiani in ginocchio per la crisi socioeconomica, più della metà d’Italia è in lockdown e il Pd pensa allo Ius soli.
Mettiamoci nei panni di un operaio che vota Pd (ammesso e non concesso esistano ancora operai che votano il Pd) e nell’ultimo anno ha perso il lavoro a causa della crisi, ha una famiglia da mantenere e non sa come fare, i figli a casa con la Dad e cerca risposte dalla sinistra e si sente proporre lo Ius soli, cosa può pensare? È uno scostamento dalla realtà allucinante.
Si punta sempre il dito contro la destra ma tutti i partiti di destra, ognuno a modo proprio, chi in maggioranza chi in opposizione, hanno capito che il covid ha cambiato lo scenario politico. La sinistra invece continua a parlare allo stesso modo di un anno e mezzo fa e ad avanzare proposte distanti dalle reali esigenze dei cittadini.
Lo fa in modo paradossale auto dicendosi che non dovrebbe essere il “partito delle ztl” salvo poi avanzare proposte proprio in linea con una visione radical-chic della società. Tra l’altro. dietro la proposta dello ius soli, così come del voto ai sedicenni, aleggia una motivazione, più che di carattere ideologico, prettamente politico: abbassando l’età per votare e concedendo la cittadinanza ai figli degli immigrati, il Pd cerca di recuperare l’emorragia di voti persi tra gli italiani.